www.bottomfioc.net > comunità creativa > speciale sanremo

PAPAVERI E PAPERE FRULLATI IN SALSA ACIDA

 

• 4ta serata: 05 marzo 2004 > si esibiscono tutti e 22 i concorrenti in cover personalizzate di grandi successi sanremesi del passato

in ordine alfabetico

ADRIANO PAPPALARDO - "PAPAVERI E PAPERE"
Quando non c'è nessuna posta in gioco (e nessun Premio 'Ultimate Warrior Di Ottone' da rivendicare) riesce perfino a riacquistare una dimensione umana minimamente sopportabile. Ironica la sua rivisitazione della canzoncina di Nilla Pizzi, lontana anni luce dal suo stile. Meglio tardi che mai.

voto: 6 e mezzo

ANDRÈ - "CUORE MATTO"
È l'unico dei concorrenti in gara che mette d'accordo tutti sulla sua completa mancanza di talento. A occhio (e orecchio) non riuscirebbe a passare nemmeno i provini per "Amici di Maria de Filippi", e con "Cuore Matto" dimostra plateali carenze anche in prospettiva di un eventuale ripescaggio al pianobar. Little 16.
voto: 2

ANDREA MINGARDI - "GRAZIE DEI FIORI"
I maschietti alle prese con stornellini retrò in gonnella dimostrano di non prendersi troppo sul serio e se la cavano tutt'altro che male. Alla fine lo spettacolo è divertente, e dispiace quasi che non ne troveremo più traccia in nessuna compilation. Almeno queste ce le fate scaricare da chi le ha rippate, vero?
voto: 6 e mezzo

BUNGARO - "CON TE PARTIRÒ"
Molto scenografico anche nella sua assoluta staticità. Bungaro ha un enorme pregio: che riesce ad essere fortemente espressivo indipendentemente dal brano che canta o dalla postura che tiene. Il confronto con Bocelli finisce in un pareggio e fa contenti tutti.
voto: 6

DANIELE GROFF - "UNA LACRIMA SUL VISO"
Simpatico è simpatico, ci mancherebbe. Ha conservato l'aria da bravo ragazzo che aveva ai tempi di "Daisy", e nonostante l'originalità del suo repertorio sia sempre stata un optional, ispira quantomeno un certo senso di semplicità e dedizione. L'abbinamento con Bobby Solo è azzeccatissimo.
voto: 6 e mezzo

DANNY LOSITO (senza LAS KETCHUP) - "NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE"
Fa sul serio, ora che fiuta il riscatto 'pubblico' dopo anni passati a vendere vagonate di dischi in tutta Europa rimanendo nel limbo della latenza radiofonica. E si prende anche il lusso di chiudere il suo siparietto con un <<Nessuno mi può giudicare / ma votare sì>>: sarà la rivelazione dell'anno?
voto: 7

DB BOULEVARD (senza BILL WYMAN) - "JESAHEL"
Si esibisce il solo Alessio Ventura, che dimostra come al di fuori delle esasperate arrampicate tonali di "Basterà" (che dal vivo gli riescono maluccio) non se la cava poi così male. Immagine fresca -molto di più rispetto a quando, giovanissimo, cantava con i Dhamm-, sorridente, familiare. Ci basta.
voto: 6 e mezzo

DJ FRANCESCO - "24MILA BACI"
Comincia a piacerci "Era Bellissimo", e non possiamo concedergli due spiragli alla volta. Forse cerca di scimmiottare un po' troppo Celentano, anche coreograficamente, ma rivelando lacune sostanziali di interpretazione e presenza scenica. Non gli si può chiedere molto di più, peraltro.
voto: 5

LINDA - "NESSUNO"
Veracemente simpatica. Notevole in fatto di estensione e profondità di voce, ma contagiosa sul piano del buonumore che riesce a trasmettere col suo faccino sorridente e genuino. Non potevano farle cantare "Batte Forte"? Così, per curiosità. In fondo, avrebbe potuto (dovuto?) cantarla lei veramente...
voto: 7

MARIO ROSINI - "ALMENO TU NELL'UNIVERSO"
Premesso che questo brano andrebbe di grazia lasciato a Mia Martini e stop, regge il confronto con l'originale molto meglio lui della arcidiafana frigidaire versione di Elisa. Ci viene un suggerimento: siccome sembra un tipo anche piuttosto sveglio, che ne direbbe di provare a cimentarsi con brani più movimentati?
voto: 6 e mezzo

MARIO VENUTI - "VACANZE ROMANE"
Sorprendente. Molto in stile "Registrazioni Moderne", lontanissimo dall'arrangiamento bella epoque dei Matia Bazar, ma non meno sensuale. Anzi, quasi perverso (e mo' che Bruno Vespa ci ha messo la pulce nell'orecchio, chi ce la leva più di dosso quest'idea?). Ok, lo votiamo: più per "Vacanze Romane", che per "Crudele".
voto: 7 e mezzo

MASSIMO MODUGNO (senza GIPSY KINGS) - "SE STIAMO INSIEME"
La Ventura si fa scappare che lui stia svettando -a sua insaputa (?)- ai primi posti della classifica. Ha preso un granchio o sa qualcosa che noi non sappiamo? A questo punto ci assale il terrore che ai primi posti della classifica (appunto) ci siano tutte le canzoni destinate a vendere di meno. E la sensazione non è delle migliori.
voto: 5 e mezzo

MORRIS ALBERT (senza MIETTA) - "CHE SARÀ"
Un po' prevedibile, come abbinamento. Andrà a finire che Morris Albert passerà agli annali di questo rivoluzionario ed ultrafuturistico (seee) Festival di Sanremo per essere stato l'unico a rimanere aggrappato alla scontatezza delle 53 edizioni precedenti. Anche se sarebbe sembrato vecchio già in quella del 79, a ben vedere.
voto: 4 e mezzo

NEFFA - "NEL BLU DIPINTO DI BLU"
Il Classico per eccellenza, riletto con il collaudato piglio swing da 'sorriso sotto i baffi'. Neffa sa essere molto brillante e molto autoironico -e in questo caso lo è-, ma ha purtroppo esagerato un po' con il dosaggio del manierismo nella sua canzone in gara. E va beh, capita, specie la prima volta. Lo perdoniamo?
voto: 6 e mezzo

OMAR PEDRINI - "IO CHE NON VIVO"
Era probabilmente il più indicato di tutti i cantanti in gara per interpretare un brano così sofferto e di rottura (anche ideologica) con il tipico buonismo sanremese, e si fa apprezzare per come riesce a miscelare freddezza e passione. Più convincente rispetto alle performance di "Lavoro Inutile".
voto: 6 e mezzo

PACIFICO - "4 MARZO 1943"
La regia manda un ampex della sua esibizione con "Solo Un Sogno" in cui troneggia una stecca colossale, e lui reagisce mettendosi a ridere. Il che ce lo rende immediatamente più simpatico. E forse lo libera da un po' di fantasmi (Sibilla e le Lollipop) per cantare con pulizia ritrovata il brano di Dalla.
voto: 6 e mezzo

PAOLO MENEGUZZI - "ADESSO TU"
E bravo Paolino! Dovevi andare a Sanremo, per cominciare a piacerci! Ci permetti di dimostrare che non abbiamo pregiudizi verso nessuno -fino ad oggi ti abbiamo sempre sonoramente stroncato- e che siamo pronti a ricrederci quando ci si accende la luce. Adesso tu cerca di vincere, però (e va bene, dai: votiamo anche per te)!
voto: 6 e mezzo

PIOTTA - "CHI NON LAVORA NON FA L'AMORE"
Tanto, ma proprio tanto, di cappello. È il migliore della serata, sia per come rielabora la hit di Celentano e Claudia Mori -riaprendosi finalmente allo stile happy hippie di "La Grande Onda"-, sia per il coraggio che dimostra nell'affrontare a viso aperto la presenza di Bossi in prima fila. Rivalutato rivalutatissimo.
voto: 8 e mezzo

SIMONE - "LA PRIMA COSA BELLA"
Il ragazzo è giovane e deve crescere, l'hanno detto praticamente tutti. Certo, i presupposti ci sono e ci auguriamo che non vadano persi non appena cominceranno ad aprirsi per lui i primi spiragli di mercato. Bravino anche alle prese con una cover che ricrea a modo un po' suo e un po' di chiunque altro.
voto: 6

STEFANO PICCHI - "UN'AVVENTURA"
Cambia completamente registro rispetto a "Generale Kamikaze", e non perde nè in espressività nè in 'tiro'. Confortante, perchè c'è da augurarsi che prosegua anche in questa direzione meno impegnata ma ugualmente stimolante per le sue doti di entertainer. Lo aspettiamo al Festivalbar, sperando che ci vada.
voto: 6 e mezzo

VERUSKA - "MALEDETTA PRIMAVERA"
Canta la Goggi e non, come sarebbe stato lecito aspettarsi, Marcella. Non cambia poi molto rispetto alla versione originale: la sua "Un Angelo Legato A Un Palo" è infinitamente più interessante ed emozionale. Sembra quasi un compitino, eseguito peraltro in modo ineccepibile. Corretto alla lavagna.
voto: 6

 

• i presentatori •

SIMONA VENTURA
Incassa il colpo allo stomaco del tonfo di ascolti, e ridimensiona la sua 'ansia di tentacolarità' approcciando la conduzione in maniera decisamente più soft. Poi, però, riprende fiducia e degenera nuovamente in un delirio di onnipotenza.
voto quarta serata: 6

GENE GNOCCHI
Indispensabile. Che altro si può dire? Avrà anche i suoi cali di zuccheri, ma se non ci fosse lui rischieremmo di sentire solo i <<Devo dire>> e gli <<Appunto>> della Ventura per 3 ore e mezza. Ogni tanto fa ridere davvero, ed è sufficiente.
voto quarta serata: 7

PAOLA CORTELLESI
Comincia a sorgerci il dubbio: non l'avranno brutalmente messa in panchina dopo la prima serata perchè era apparsa esponenzialmente più coinvolta e coinvolgente della stessa Simona Ventura? Meriterebbe molto, molto, molto più spazio. Le rimane una sera soltanto: basterà?
voto quarta serata: 7

 

 • gli ospiti •

RUPERT EVERETT
Ma quando (quando, quando) finirà di recitare il ruolo del gay che fa innamorare di sè tutte le donne? Sempre la solita scenetta di tutti i suoi ultimi 7015 film. Pensare che sarebbe ugualmente bravo anche a fare tutt'altro. Eddai, Rupert: provaci!
voto: 6

NATHALIE COLE
Brava bravissima, ma tutto assolutamente già visto: sempre presentata come <<la figlia del grande Nat King Cole>>, sempre a cantare "Unforgettable". Ronf.
voto: 4