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:grazie dei fleurs du mal:

• POCO PIÙ DI NIENTE •
:prima serata:

si esibiscono tutti i 20 Big in gara e viene proclamata la classifica provvisoria per singole Categorie


Le pagelle sms di Tommaso Baroncelli
in ordine di esibizione

 

Allibito? Spiazzato? Shoccato? No, semplicemente sconvolto.
La prima serata della cinquantacinquesima edizione del Festival di Sanremo, è stata, a mio modesto parere, semplicemente atroce.
Visto che tra poco è Pasqua, i vertici Rai hanno pensato bene di farci fare una Via Crucis anticipata che non fa mai male. Io mi chiedo chi avrà il coraggio di resistere fino a sabato.
Si comincia con l'Inno di Mameli eseguito alla chitarra (scelta opinabile), per poi passare alla sigle eseguita dai gggiovani (con tanto di rivoltamenti nella tomba dei poveri Battisti, Tenco e De Andrè). Così, dopo 10 minuti dall'inizio, sul palco non è ancora entrato nessuno. Ne passano altrettanti tra gag penose e finte risate, che finalmente iniziano le canzoni, "Il vero punto di forza di questa edizione che segna il ritorno alla centralità della musica, mai come quest'anno bella, variegata e ad alto potenziale sia di vendite che radiofonico..." (mi chiedo quali radio ascolti chi ha proferito simili oscenità).
Ma andiamo con ordine.

Umberto Tozzi: "Le Parole"
Dopo la sciagurata partecipazione del 2000, il nostro ci riprova, presentando questa volta un brano sull'importanza delle parole. Il testo non sembra male, ma lui è abbastanza impresentabile. Quello che colpisce della canzone è il video in sottofondo che mescola immagini di Che Guevara e Madre Teresa in pieno stile Jovanotti, di cui però non ho capito il significato. Magari a un secondo ascolto migliora, per adesso l'effetto è "martellata nelle palle".
Voto:
5

Paola & Chiara: "A Modo Mio"
Se facessero "a modo mio" farebbero le colf, ma visto che le sorelline (hanno 65 anni in 2) Iezzi vogliono continuare a cantare lo facciano pure. Un consiglio però: se dopo quasi 10 anni di onorata (?) carriera sei a corto di ispirazione, in vistoso calo di popolarità e non vendi più un disco, cosa puoi fare? Semplice: presentarti a Sanremo con un pezzo lento, che fa da preludio a un "Greatest Hits". Ma occhio, se ti va male anche così, allora l'ipotesi delle colf non è più da scartare così drasticamente. Per lo meno "Vamos A Bailar" era divertente!
Voto:
5

Matia Bazar: "Grido d'Amore"
Degli Addams (come qualche mente illuminata li ha definiti) sentivo proprio la mancanza! A due anni di distanza dal loro meraviglioso, toccante e struggente "Messaggio d'Amore", impazzivo dal desiderio di gustarmi questo nuovo pezzo! Ma io mi chiedo: ma chi li ha sciolti???!!!??? La musica non si sente, a causa dell'audio, mai così pessimo come quest'anno, e della voce della nuova cantante del gruppo, Roberta Faccani, che bercia imitando Mina e Patty Pravo senza riuscirci minimamente. I Matia Bazar, dacchè se ne è andata la meravigliosa Antonella Ruggiero, sono diventati impresentabili. Dimostrano 40000 anni e presentano un pezzo vecchio, lento, senza mordente e ritornello, costruito solo per esaltare le manie di protagonismo della disgraziata cantante. Tra l'altro, le pupille della Faccani sono davvero bianche come la pubblicità antidroga in onda qualche anno fa! Per la serie "A Volte Ritornano", ma questi ritornano sempre... Anzi, non se ne sono mai andati!
Voto:
2

Nicola Arigliano: "Colpevole"
Quando ho letto a gennaio la lista dei partecipanti al Festival e ho trovato Umberto Tozzi tra gli Uomini anziché tra i Classic mi sono chiesto chi avrebbero raccattato per quella categoria. Mi aspettavo così macabramente sul palco dell'Ariston la riesumazione delle salme di Claudio Villa e Luciano Tajoli, quand'ecco che, sorpresa, vedo Nicola Arigliano, uno che Classic è davvero, ma senza accezioni negative del termine. Va detto: il pezzo è bruttino, con un testo senza capo né coda e una musica sbilenca, ma il nostro ha una classe davvero notevole. Canta, si muove, e sembra divertirsi (l'unico fin qui). Finalmente qualcuno che mi ha dato una scossetta. Non si grida al miracolo, ma per lo meno, Arigliano non se la tira come la signorina Faccani/Matia.
Voto:
6 e ½

Dj Francesco Band: "Francesca"
Lo ammetto: da quando è tornato dall'Isola dei famosi mi sta anche simpatico. Il pezzo non è male, anche se è tra le commercialate più sfacciate degli ultimi 30 anni; ha una discreta base e un testo ironico e senza pretese che per lo meno però provoca un effetto-Tsunami, dopo la triade Tozzi-Paola & Chiara-Matia Bazar. Peccato solo che a distanza di un anno ancora non abbia imparato a cantare e che ascoltarlo stonare fino alla fine della canzone diventa quasi un'impresa titanica. Ad ogni modo aspetto fiducioso la versione studio.
Voto:
7

Toto Cutugno con Annalisa Minetti: "Come Noi Nessuno Al Mondo"
Come te (voi) nessuno al mondo??? E meno male!!! Appena parte il ritornello ci si accorge subito che il pezzo è la versione aggiornata di "Ma io ho te è solo un timido pretesto ma io ho te" degli Audio 2 prima e di Mina-Celentano poi, con l'unica diversità che l'originale è bella e questa fa pena. Ma io mi chiedo con che coraggio si possa presentare nel 2005 una simile oscenità che anche Betty Curtis nel 1955 si sarebbe rifiutata di cantare in quanto vecchia e stantia. "Se ci penso mi treman le mani, non potrei immaginare senza te il mio domani"... Te no? Io sinceramente sì, anzi più che un pensiero è un augurio. Vergogna!!!
Voto:
0 (regalato)

Alexia: "Da Grande"
Dopo 30 secondi mi stavo già rassegnando all'ennesimo pezzo loffio, dopo la svolta soul di 2 anni fa della giovane (?) cantante spezzina diventata un clone di tutti i cloni di Aretha Franklyn e Ella Fitzgerald, quand'ecco, MIRACOLO, il pezzo parte e parte bene. Discomusic anni 70 con poco di originale, ma per lo meno un gran ritmo che ti fa muovere i piedini e ti dà una bella scossa. E' anche vero che dopo Cutugno-Minetti, mi avrebbe scosso persino un lento di Amedeo Minghi, comunque il pezzo per lo meno mi rimane in testa. Peccato che il ritornello (decisamente troppo commerciale) non sia all'altezza della strofa, ma per lo meno posso gioire perché finalmente ci è stata restituita una Alexia che è tornata a fare quello che sa fare meglio: la dance.
Voto:
7

Gigi d'Alessio: "L'Amore Che Non C'è"
In RAI sanno perfettamente come si addestra il telespettatore: usando la carota e il bastone. Così dopo la carota (Alexia) ecco il bastone (una clava direi vista la pesantezza del pezzo). E' inutile negarlo, a me Giggi non è mai piaciuto e non mi sono mai capacitato del suo successo, visto che presenta una musica decrepita e dei testi tratti dall'MMM (Manuale Mario Merola). In più quello di quest'anno è uguale al non memorabile "Le Persone Inutili" di Paolo Vallesi, vincitore di Sanremo Giovani nel 1991. Brutto per brutto, però, a questo punto preferisco l'originale.
Voto:
2

Le Vibrazioni: "Ovunque Andrò"
Sarà perché a me loro piacciono molto, ma mi aspettavo qualcosa di meglio. La canzone non è male, ha una costruzione melodico-armonica stile settanta discreta, ma il pezzo non parte fino alla fine. Sicuramente non d'impatto come Dedicato a te, ma interessante. Il cantante Francesco Sarcina poi è molto bravo, visto che il finale della canzone è davvero alto. Gli ascolti successivi sicuramente valorizzeranno a pieno il pezzo, che fino ad ora, visto quello che si è ascoltato, è comunque indubbiamente il migliore.
Voto:
7 e ½

Francesco Renga: "Angelo"
Premetto che quando ha cantato i fumi dell'alcool e di quant'altro mi avevano già annebbiato la mente, ma il primo ascolto non mi ha entusiasmato. Il testo è molto bello (Vorrei avere i tuoi angeli per non avere paura.), ma la musica è molto strana, sicuramente non facile. La sua voce, però, è bellissima e di grande classe. I prossimi ascolti sicuramente la valorizzeranno appieno.
Voto:
6 e ½

Antonella Ruggiero: "Echi d'Infinito"
Più o meno vale lo stesso discorso fatto per Renga. Un bel testo ispirato (si sentono eccome le influenze dell'autore Mario Venuti) su una musica che però non è di grande impatto e una voce raffinata, delicata e misurata (capito signorina Faccani/Matia???) che ricama sopra con la classe di sempre. Anche questa ha bisogno di un secondo ascolto.
Voto:
6 e ½

Marco Masini: "Nel Mondo Dei Sogni"
Conscio del fatto che bisogna battere il ferro finchè è caldo, il nostro giullare di corte si ripresenta con un nuovo pezzo. Il testo e la musica sono banali e senza mordente, lui è impalato e non trasmette alcunché. Magari a un secondo ascolto.. No, stavolta non è proprio necessario!
Voto:
5 e ½ (devo ammetterlo: alla fine mi sta simpatico e per lo meno sa cantare)

Anna Tatangelo: "Ragazza Di Periferia"
Già dal titolo titolo (che non avrebbe osato dare neanche Baglioni), si può facilmente intuire che il pezzo non sarà un granchè. Se poi si legge che il testo è stato scritto dal grande Gigggi D'Alessio, allora ci si prepara mestamente al bagno di sangue. Ma mentre ci avviamo mesti al patibolo, ormai sicuri della sciagura che si abbatterà sulle nostre orecchie, a sorpresa, ci rendiamo tristemente conto che il pezzo è assai peggiore di quello che avremmo mai potuto temere. Per evitare di scadere nelle volgarità e nelle
ingiurie, mi limito a riportare un piccolo stralcio del testo... "Una bugia a una ragazza di periferia. E tu ragazzo di città mi racconterai parlando con gli amici tuoi magari per gioco sopra la mia storia riderai per le mie sere stupide dove fingevi un brivido"... Una domanda sola: ma la signorina Tatangelo davvero crede a quello che canta? E soprattutto: ascolta anche la musica che interpreta? Perché se è solo una mera operazione commerciale va bene (mica tanto, visto che fortunatamente non vende un disco neanche se lo regala), altrimenti recludetela in un forno a Sora tutta la vita a fare le frittelle!
Voto:
Cosa? 0 comunque

Peppino di Capri: "La Panchina"
Dopo i pruriti adolescenziali della Tatangelo, ecco i deliri senescenti di Peppino. La storia è questa: c'è un vecchio su una panchina che legge la sua anima come un giornale e a un certo punto si addormenta (leggasi muore o d'infarto o Ictus). A un certo punto passa un angelo che gli accarezza i capelli bianchi e il vecchio torna bambino: un aquilone vola da lui, torna la primavera e anche la sua prima ragazza. Già a questo punto potrebbe bastare, ma invece no! Il meglio deve ancora venire: arriva il cielo che accende le stelle. In questo scenario apocalittico, la panchina del vecchio vola via seguita da migliaia di altre panchine in cielo con altrettanti vecchi seduti sopra. La lirica (perché così dovrebbe chiamarsi) si conclude con i passanti che trovano il vecchio solo sulla panchina con una stella in mano. A Peppì! Ma chi te la dà la roba???!!!???
...Però deve essere parecchio buona!!!... Ma alla tua età...
Voto:
2

Marcella Bella: "Uomo Bastardo"
A 15 anni dalla sua ultima apparizione, ritorna un'autentica icona della canzone italiana: la grande Marcella. Anche qui la storia è semplice: la nostra sta con uno che però la tradisce con un'altra che "Me la immagino più bella e un po' più giovane di me"; da qui la deduzione che "tu sei l'uomo più bastardo che amerò!". Va bene, ma c'era bisogno di tornare a Sanremo per dire queste boiate??? La preferivo negli anni 80!
Voto:
3

Paolo Meneguzzi: "Non Capiva Che l'Amavo"
Sarà per la faccia a bravo ragazzo, sarà che è un accanito tifoso della Fiorentina, sarà perché ha cantato dopo la triade Tatangelo/Di Capri/Marcella, ma a me questo pezzo è piaciuto. D'accordo, niente di trascendentale, solo la copia di tutte le sue precedenti canzoni, soltanto un po' più lenta, ma si lascia ascoltare bene e alla fine è tra le cose che
più restano in mente. Abbastanza pessimi i ballerini stile boyband, ma nel compenso ci siamo.
Voto:
7

Nicky Nicolai & Stefano di Battista Jazz Quartet: "Che Mistero È l'Amore"
Ero sinceramente incuriosito da questo gruppo jazz, di cui tutti parlavano un gran bene. E' bastato però l'attacco che, ahimè, ho subito capito che di jazz il pezzo non ha assolutamente niente. Sembra la solita canzonaccia costruita su una bella voce pissera in pieno stile Jenny B, che però non rimane minimamente nella testa di nessuno. Chiaramente prima nella categoria gruppi, è il solito concentrato smiela di banalità da soap opera! Aridatece Filippa Giordano!
Voto:
2

Franco Califano: "Non Escludo Il Ritorno"
L'accoppiata Califano-Tiromancino già l'anno scorso aveva dato alla luce un brano intenso ed emozionante come "L'ultima spiaggia". Quest'anno ci riprova e, pur non convincendomi fino in fondo al primo ascolto, si nota abissale la differenza di livello tra il Califfo e la bufala finto jazz di Nicky Nicolai. Il testo è bello, l'interpretazione è intensa, ma la voce, ahimè è bella che andata. Per lo meno provi a prendere qualcosa per il raffreddore... Aspetto fiducioso la versione studio.
Voto:
7 e ½

Velvet: "Dovevo Dirti Molte Cose"
Al penultimo pezzo finalmente due canzoni buone di fila. I Velvet confermano la loro decisione di non volersi sputtanare troppo con pezzi stracommerciali e propongono un pezzo di atmosfera beat per niente male, di non facilissimo ascolto, ma costruito molto bene. Dal vivo poi rendono bene, non cadendo in grossolane stecche come tanti altri (illustri?) colleghi. L'unico neo è l'orchestra che appesantisce troppo un pezzo costruito per altri strumenti. Alla fine dà troppo l'effetto di una marcetta. Anche qui come sopra vale lo stesso discordo: aspetto fiducioso la versione da studio.
Voto:
8

Marina Rei: "Fammi Entrare"
In assoluto il pezzo migliore, almeno al primo ascolto, di tutto il Festival. Un inizio tranquillo e all'improvviso ecco che parte una musica avvolgente su cui la splendida voce di Marina costruisce un testo affascinante, scritto dal cognato Riccardo Sinigallia. Ricorda "Un Inverno Da Baciare" (magari arrivasse a quel sublime livello) e un po' Elisa. Sicuramente, dopo gli ultimi 2 album, non mi immaginavo che ritornasse a questo tipo di sonorità. Affascinante e toccante.
Voto:
9

Michael Bublè
Bravino, anche se non è il mio genere, se la cava bene quando il microfono fa cilecca e rimane 1 minuto a cantare senza audio. Per lo meno è abbastanza spigliato.
Voto:
6 e ½

Paolo Bonolis
Eccoci alle dolenti note: la vera delusione di questo Festival. Troppo sopra le righe, troppo classico, con un occhio ai giovani, uno ai vecchi, uno alla Sinistra (l'appello per la liberazione di Giuliana Sgrena); insomma un ibrido noioso che non diverte neanche mezzo secondo, ma anzi annoia tanto, troppo, tanto da far rimpiangere Pippo Baudo. Ridateci la Ventura, per lo meno si rideva!!!!!!
Voto:
2

Antonella Clerici
Bravina, ma troppo imbalsamata. Vuoi per i vestiti, vuoi perché le pseudo gag con Bonolis sono pessime, non riesce a trasmettere assolutamente niente. Peccato.
Voto:
5

Federica Felini
Bella è bella, sembra Nina Moric, con tanto di bocca canotto (per lo meno però è vera), ma quando apre bocca Dio ce ne scampi e liberi! Va bene che è giovane, va bene che è spontanea e va bene che non deve neanche parlare tanto, ma, forse, proprio per questo, sarebbe il caso che le 20 parole che deve dire le imparasse per bene! E' veramente imbarazzante sentirla esprimersi come una bambina impedita! Se sei cresciuta tra le pecore e le mucche non c'è problema, ma per la televisione, un minimo di italiano è il caso che lo impari!
Voto:
2

Le Giurie Demoscopiche
Bonolis dice che per evitare che fossero penalizzati i pezzi di più difficile impatto, sono stati fatti sentire tutta la giornata alle giurie. Se questo è vero allora interditeli, perché vorrei capire come hanno fatto a sbattere Nicky Nicolai e Matia Bazar primi tra i gruppi, Cutugno/Minetti primi tra i Classic e Tatangelo terza tra le donne... Ma siete completamente impazziti??? Ma che musica ascoltate??? E vorreste rappresentare i gusti degli italiani?!? Fate pena!!!
Voto:
0

Infine una domanda: chi è quel deflagrato tra gli opinionisti che, a proposito di Antonella Ruggiero, l'ha definita "ragazzina"??? Ma è scemo??? Ha 53 anni (ben portati ma pur sempre 53)!!!