www.bottomfioc.net > comunità creativa > spazzaturificio

PRODOTTI TALMENTE VERI DA SEMBRARE FALSI
segnalazioni del 01.11.2004

Questa è la stanza di bottomfioc.net dedicata a quanto di più impensabilmente trucido sia mai venuto alla luce (ufficialmente!) nel mondo dello spettacolo: dischi, film, spettacoli televisivi, pubblicità, libri, gadget... Insomma, il motto è celeberrimo: "Niente Rimarrà Impunito".
Una raccomandazione: non chiamatelo "Trash" -ambigua ed ingrata codificazione di gusto ancora più dubbio del ciarpame che identifica-. Si tratta, più semplicemente, di un AltroMondo. Bizzarro.


OVERDOSE DI BARBIE TURICI
:la soporifera invasione delle dollband al maschile degli anni 90:

Sono tornati i Duran Duran. Sono tornati gli Europe. E qualche anno fa erano tornati gli A-Ha, i New Order, i Dead Or Alive, i Sigue Sigue Sputnik, i Culture Club, i Blondie e i Modern Talking [che -nel frattempo- si sono sciolti di nuovo].
I gruppi storici degli anni 80, insomma, hanno fatto in modo di lasciare una qualche zampata -in un modo o nell'altro- anche nel Nuovo Millennio. Vent'anni dopo. Evocati forse dalle tonnellate di remake e remix pubblicati nel frattempo senza soluzione di continuità, e dimostrando, talvolta, di riuscire ad ambientarsi ancora piuttosto bene nei megastore e nelle classifiche.

A questo punto, ci aspettiamo che facciano la stessa cosa anche i gruppi storici degli anni 90: le boyband. Popolari quanto [se non di più] rispetto ai loro antenati, ma tragicamente penalizzate -nel confronto diretto- da almeno una manciata di fattori topici: erano tutte rigorosamente prodotte a tavolino con il copia&incolla, avevano tutte lo stesso deprimente repertorio pop*camomilla, e [soprattutto] non sapevano fare altro che mossette, balletti e servizi fotografici. Al punto che ad ogni ricambio 'generazionale' -con scadenza più o meno semestrale-, i nuovi bambolotti esordivano dalle ceneri di quelli vecchi con l'incipit «Noi non siamo affatto una boyband! Noi sappiamo anche cantare e suonare!».
La stirpe ha continuato a riprodursi per un intero decennio, varcando poi la soglia del Ventunesimo secolo completamente decimata. E in attesa che qualcun altro decida per loro anche di progettarne una pirotecnica reunion nel 2014, proviamo a sfogliare rapidamente il loro arcano Necronomicon per rinfrescarci un po' la memoria su chi erano, e accoglierli con il dovuto entusiasmo quando ce li ritroveremo davanti ormai quarantenni...



• NEW KIDS ON THE BLOCK •
numero componenti: 5
Dagli all'untore! Altro che Beatles, altro che Duran Duran, altro che Bros... È tutta colpa loro se le boyband hanno cominciato a riprodursi come funghi a partire dalle ultime scorie di anni 80! Sono stati i New Kids On The Block, infatti, a depositarne per primi il codice genetico così come si è poi trasmesso anche a tutta la loro discendenza: facce da premio 'Macho Oil Of Olaz', data di scadenza inferiore ai 5 anni dalla data di produzione, coreografie 'Se sapessi ballare davvero farei il ballerino' e repertorio 'Se sapessi cantare davvero non avrei bisogno di mettere in scena le coreografie di cui sopra'. Più qualche miliardo di fans assatanate e una manciata di hit, tra cui "Tonight". Massimo rendimento col minimo sforzo.

• TAKE THAT •
numero componenti: 5
La quintessenza del Fenomeno di Merchandising: uno squilibrio ormonale di riviste, libri, diari, poster, gadget, felpe, t-shirt, sciarpe, borse, portafogli, bambolotti, comics e chi più ne aveva più ne metteva. Compreso qualche disco ogni tanto, giusto per poter dichiarare «Ci rifiutiamo di essere considerati una teenband: noi scriviamo da soli le nostre canzoni e siamo artisti veramente completi!». Quanto fossero completi, lo hanno dimostrato nel momento in cui si sono sciolti. Il solo Robbie [iniziatore di un altro fenomeno: quello dell'ammutinamento stile «Non ce la facevo più a comportarmi come una marionetta in mano ai produttori...»] è rimasto qualcuno; gli altri ci hanno provato a vanvera -perfino con il "Grande Fratello"-.

• EAST 17 •
numero componenti: 4 [poi 3]
Una bomba rimasta praticamente inesplosa. Dovevano essere per i Take That ciò che gli Spandau Ballet erano per i Duran Duran, invece sono stati appena qualcosa in più di ciò che, per i Duran Duran, erano stati i Drum Theatre: cloni un po' meno belli, un po' meno bravi e un po' meno vincenti. Diversi dai Take That erano lo stile, vagamente più incisivo e metropolitano, e il sound, decisamente più colorato. L'album "Steam", nel suo genere, non era poi così male. Scioltisi nel 96, tornarono insieme [senza Brian Harvey] nel 99 con il nome di E17 per un'episodica "Resurrection". Il loro album "Up All Night", nella classifica di TV Sorrisi & Canzoni, era stato addirittura scritto con il titolo "Apple Night": oltre ai danni, la beffa.

• WORLDS APART •
numero componenti: 5 [poi 4]
Scatenatissime fan dei bravissimi Worlds Apart di tutto il mondo [appunto], unitevi! Allmusic.com dedica ai vostri fenomenali eroi la miseria di 2 righe di biografia -una per ogni album che hanno inciso, evidentemente-, e nemmeno una foto... Dovete assolutamente insorgere contro questa operazione di plateale razzismo motivata dal fatto che tra i membri del gruppo ce ne fossero due mulatti!!! Come dite? Non ci sono più scatenatissime fan dei bravissimi Worlds Apart? Cioè... non ce ne sono mai state?!? Ma perchè non erano scatenatissime le fan o perchè non erano bravissimi i comunque bellissimi Worlds Apart?!? [Sob! In che inconcludente modo ci siamo giocati anche noi le poche righe a loro disposizione...]

• BOYZONE •
numero componenti: 5
Irlandesi e melassati come pochi altri, sono rimasti per anni nell'ombra di Backstreet Boys e Five senza mai riuscire ad accattivarsi simpatie da Curva Sud come i loro ben più dinamici concorrenti. Un duetto con gli U2 ["The Sweetest Thing"], uno con Max Pezzali ["Tenendomi"], una paccottiglia di cover e il brano "Picture Of You": questa la loro eredità ai posteri. Anzi, no. Ronan Keating, in fondo, è stato uno dei pochi boys senza band che qualcosa ha combinato anche come solista. Ma andrebbe ricordato anche Stephen Gately, che prima di pubblicare il suo album "New Beginning" ha avuto il coraggio di dichiararsi gay. E di alludere al fatto che ce ne fossero parecchi, in mezzo a questi playboy da operetta...

• ULTRA •
numero componenti: 4
Nel 98 sembrava dovessero [o volessero] diventare i nuovi Duran Duran, perchè «Non siamo affatto una boyband: siamo musicisti veri e ci ispiriamo al pop degli anni 80!». Oggi non ne è rimasta traccia se non, forse, nelle soffitte e nei ripostigli di qualche ex fan in ex squilibrio ormonale per i loro 4 bei musini e il loro singolo "Say It Once", l'unico ad avere goduto in Italia di un certo successo. Al di là di ciò che volevano millantare da copione, l'originalità non era certo il loro forte: per inventarsi il nome del gruppo avevano buttato un occhio ad un album dei Depeche Mode, e nella scelta dei titoli si passava da "Say It Once" a "Say You Do". Un unico album con 10 canzoni all'attivo, poi l'oblio. E la foresta amazzonica ringrazia.

• HANSON •
numero componenti: 3
Il loro esordio sulle scene aveva destato talmente tanto scalpore che ci fu addirittura chi parlò di 'istigazione alla pedofilia'. Cos'avevano di tanto strano? Il fatto di essere tre fratelli minorenni [16, 13 e 11 anni] con una sessualità diafana ed indistinta -la domanda ricorrente era «Sono 3 maschi, 3 femmine, 2 maschi e una femmina o 2 femmine e 1 maschio???». Dal punto di vista del marketing, loro erano quelli del «Noi non siamo affatto una boyband, noi suoniamo musica rock!», e, forse per questo, in Italia sono sempre rimasti fermi ai box -se si esclude il singolo "Mmmbop"-. Buone notizie per le loro vecchie sostenitrici, comunque: gli Hanson hanno appena finito di incidere un nuovo album, dal titolo "Underneath". Evvai.

• BACKSTREET BOYS •
numero componenti: 5
Lo Stato dell'Arte della condizione post-Take That. Coloro che ne hanno riempito a tutti gli effetti il vuoto, in classifica e nei teenmagazine, per almeno quattro anni ininterrotti. Poi, come da copione, l'inizio della discesa, con il deludente [ma qualcuno si aspettava sul serio qualcosa dai Backstreet Boys?] album "Black & Blue", le solite ambizioni da solisti -a Nick Carter, ex 'superbellissimissimo' del gruppo non è andata granchè bene, almeno finchè non ha incontrato Paris Hilton passando a miglior... occupazione-, il ricambio generazionale delle fans, l'arrivo dei Blue ad eclissarne lo stellone e quant'altro. In casi come questo, comunque, ci togliamo il cappello: finchè ha funzionato, ha funzionato alla perfezione.

• 'N SYNC •
numero componenti: 5
Una boyband che, evidentemente, è servita di più al cinema che alla musica, vista la carriera che hanno fatto i suoi ex componenti dopo lo scioglimento. Anche se Justin Timberlake, per qualche frazione di secondo, sembrava potesse far vacillare il trono di Robbie Williams come 'miglior ammutinato di una boyband', prima di accasarsi con Cameron Diaz e tentare anche lui il piccolo salto sul grande schermo. Di loro ha sorpreso la metamorfosi tra il primo album [1998], dove erano poco più che sciacquette con l'hobby del falsetto, e l'ultimo [2001], dove invece sembravano già consumati superdivi alle prese con spleen ed eccesso di montepremi. Erano passati 3 anni. Alla faccia della lenta maturazione.

• 911 •
numero componenti: 3
Questi è una vita che aspettiamo che ci confessino dove li hanno raccattati e -soprattutto- in virtù di quale criterio. Forse i loro produttori pensavano a creare l'ennesima boyband di 5 elementi, ma si erano presentati al provino personaggi talmente improponibili che li hanno costretti ad abbassare il cut off a 3 e ad accontentarsi di un simile racchiume. Segno che, se non altro, 'sapevano cantare davvero' veramente? Neanche per sogno. Zero. Un caso più unico che raro nella storia del pop preconfezionato. Che in Italia qualcuno ha più o meno apprezzato per il singolo "More Than A Woman", e in Inghilterra anche per qualcosa in più che ne ha motivato un Greatest Hits. Molto prossimo [come loro] all'atrocità totale.

• WESTLIFE •
numero componenti: 5
Scoperti [e prodotti] da Ronan Keating dei Boyzone nel 99, i Westlife hanno ancora oggi una parvenza di intermittente attività, sebbene -tra rughe ed occhiaie- la loro immagine non sia più minimamente competitiva, e dunque nemmeno il loro ruolo nel panorama musicale. Passeranno, in qualche arcano modo, alla storia per essere stati capaci di totalizzare, nella loro pluriennale discografia, un 110% con Lode di lagne e bedtime stories, scoprendo il significato della parola 'batteria' solo in occasione della cover di Billy Joel "Uptown Girl". Saranno forse stati i brufoli e il sovrappeso, ma i Westlife sembravano comunque meno spocchiosi dei loro colleghi perfettini. Forse perche «Noi non siamo affatto una boyband!»?

• FIVE •
numero componenti: 5
Per quanto fossero intimamente ridicoli per natura [nell'assortimento estetico e nelle dichiarazioni in materia sentimentale/amorosa/sessuale], i Five sono stati probabilmente la boyband con la minore incidenza di valeriana nella propria composizione chimica. Molti loro singoli erano carucci veramente: "Everybody Get Up", "Keep On Movin'", "If Ya Gettin' Down"... Peccato che i titoli degli album ["King Size" e "Invincible"] fossero un po' troppo altisonanti per quello che era il loro destino -ampiamente già scritto dall'istante 0 della loro esistenza-, ma se non altro qualche sprazzo di divertimento ce l'hanno strappato. Fallimentare, invece, la postuma carriera solista del tamarrissimo ammutinato Abs.

• LFO •
numero componenti: 3
Un'occasione sprecata. Avrebbero potuto lanciare il proclama «Ma quale boyband? Noi facciamo musica elettronica raffinata con sfumature techno ambient!», se non fosse che gli LFO che fanno 'musica elettronica raffinata con sfumature techno ambient' non sono loro. Che, invece, erano una tipica boyband di plastica con tutti i crismi in regola [a parte l'essere solamente in 3 mentre la media viaggiava sui 4/5], e tale pare che siano ancora attualmente [hanno perfino un fansite con un sacco di pagine in progress]. Mannaggia alle omonimie, insomma. Benchè tale omonimia sia nota probabilmente soltanto a 10 persone in tutto il mondo. Beh: ci auguriamo che da oggi possano essere diventate molte, molte di più...

• 98 DEGREES •
numero componenti: 4
Una boyband alla corte della Motown. Sorprendente? No, se si considera che «Noi non abbiamo nulla a che vedere con le boyband: noi facciamo musica soul che viene dal nostro cuore!». L'avventura dei 98 Degrees è iniziata nel 1997 e si è conclusa nel 2002, trascinandosi nella generale indifferenza dopo un primo album dai risultati di vendita tutto sommato confortanti. È pur vero che bastava guardarli in faccia per domandarsi cos'altro avrebbero potuto fare se non 'la boyband', e cosa c'entrassero con il soul 4 fotomodelli di ceralacca come questi. Sognavano di diventare i Boyz II Men bianchi: più verosimilmente, non è escluso che prima o poi ce li ritroveremo in Italia a presentarsi per qualche sfida di ballo ad "Amici".

• YOUNGSTOWN •
numero componenti: 3
La loro biografia su Allmusic.com occupa 5 righe: sarà un caso o un pregiudizio? Nel dubbio, atteniamoci ai fatti. Di loro si parlò solo ed esclusivamente in occasione dell'uscita del singolo "I'll Be Your Everything", inserito nella colonna sonora del [tutt'altro che memorabile] film "Inspector Gadget". Ovviamente, anche gli Youngstown erano tra coloro che «Noi una boyband? Ma stiamo scherzando! Noi cantiamo davvero, e non facciamo soltanto pop, ma anche soul e r&b!». Magari i loro idoli erano Ella Fitzgerald e Aretha Franklin, ma ormai è troppo tardi per toglierci la curiosità. Tre album in cascina [ma molto più cascina che album] e nemmeno la soddisfazione di un Greatest Hits. Com'è difficile essere una popstar...

• A*TEENS •
numero componenti: 4
A*Teens sta per Abba Teens, programmatica dichiarazione d'intenti dei produttori già a cominciare dal nome [e dalla provenienza: Svezia]. Gli A*Teens avrebbero dovuto rinverdire il mito degli 'Abba Senior' -come se ce ne fosse stato bisogno, avendo gli Abba ancora milioni di fans in tutto il mondo, e come se ci fossero potuti riuscire 4 bambinetti con 15 ammiratrici all'oratorio- attualizzando con nuove sonorità i loro successi. Dopo l'album "Abba Generation", però, hanno inciso a ciclo continuo altri 3 album, uno più disastroso dell'altro. Di fatto, sembrerebbero tuttora in attività, come dimostra la recente uscita della loro cover di "I Promised Myself" di Nick Kamen. Si trasformeranno dunque in NK*Teens?

• STEPS •
numero componenti: 5
Tre ragazze e due ragazzi, etichettati -ancora più degli A*Teens- come 'i nuovi Abba'. Già, perchè gli Steps erano «una teenband? Neanche per sogno! Noi siamo un gruppo vero e amiamo la musica: se ci paragonano agli Abba e non ai Take That, evidentemente un motivo c'è...». In Inghilterra andavano piuttosto forte [soprattutto grazie al fantomatico appeal dei due maschietti], da noi decisamente meno. Nel loro curriculum troviamo alcune 'international smash hits' come "One For Sorrow", "Heartbeat", "5 6 7 8" e "Last Thing On My Mind" e addirittura 5 album, cifra quasi record per una boyband. Tanto che sono riusciti a pubblicare perfino un Greatest Hits senza sembrare completamente imbarazzanti.

• THE MOFFATS •
numero componenti: 4
Ovvero: non vi bastano gli Hanson? Allora eccovene 4 anzichè 3, di fratelli, e ancora più efebici e possibilmente sfigati. Anzi, decisamente sfigati, perchè i Moffats non se li è proprio cagati mai nessuno, quantomeno in Italia. Provenivano dal Canada, terra notoriamente prodiga di baby birbe rockettare, e da noi si sono intravisti di sfuggita sulle pagine dei teenmagazine culto. Conciati come pischelli rebbonzi [ma fighetti] il sabato pomeriggio all'IperCoop di Minchiate Brianza, forse -come si suol dire in questi casi- «Non siamo stati capiti». Devono essersi capiti poco anche tra loro, visto che dopo l'album "Chapter 1: A New Beginning" del 98 non si è mai più visto nessun altro chapter che proseguisse quel beginning.

• A1 •
numero componenti: 4
Altre forme di plancton. Gli A1 hanno inciso due album, uno di seguito all'altro, tra il 1999 e il 2000, spingendosi addirittura a partorirne un terzo nel 2002 per far colpo sul mercato americano, senza sapere -probabilmente- che in America un gruppo chiamato A-1 esisteva già e faceva tutt'altro genere di musica. Tentativo fallito, ovviamente, e sipario calato su questi 4 scugnizzetti britannici che in patria hanno goduto di miglior sorte che nel resto del mondo. Se a qualcuno suggerisce [ancora] qualcosa il titolo "Be The First To Believe", si faccia avanti. Con loro, naturalmente. Assolutamente da non perdere, per gli irriducibili buongustai delle Cover Catacomba, la loro versione di "Take On Me" degli A-Ha.

• S CLUB 7 •
numero componenti: 7
Scelti tra 10mila aspiranti [nel vero senso della parola] nel 99 da Simon Fuller -lo stesso impresario delle Spice Girls-, gli S Club 7 hanno dato vita ad un estemporaneo delirio, localizzato tuttavia nella sola Gran Bretagna e, più marginalmente, anche in America. Per la serie «Noi una teenband? Noi siamo dei ragazzi che amano divertirsi e fare sempre cose nuove, non passiamo il nostro tempo a ballare!», gli S Club 7 potevano vantare l'onore di un paio di trasmissioni tv appositamente dedicate a loro, sulla BBC e su Fox Family Channel. Poi uno di loro ha preferito abbandonare il gruppo [«Voglio essere libero di suonare la musica che mi piace, non questo insulso pop per ragazzine!»] e nel 2003 la favoletta si è conclusa per sempre.

• NO AUTHORITY •
numero componenti: 4
Quando non basta nè la sponsorizzazione di Michael Jackson [e passi] nè quella di Madonna, allora significa che sei scarso veramente. Questa, in sostanza, la morale della tragicomica carriera dei No Authority, messi prima sotto contratto dalla MJJ -divisione della Sony di proprietà di Michael Jackson- e poi dalla Maverick -divisione della Warner di proprietà di Madonna- ed usciti rovinosamente fallimentari da entrambi i casi. Sul mercato italiano, viste le premesse negli Stati Uniti, si sono a malapena affacciati con il singolo di debutto "Don't Stop", una sbobba di teenpop, r&b e hip-hop che ha fatto guadagnare loro una manciata di miniposter e -ma non ci metteremmo la mano sul fuoco- forse anche un paio di servizi.

• I RAGAZZI ITALIANI •
numero componenti: 5 [poi 4]
I Ragazzi Italiani sono stati, per alcuni anni, i portabandiera della deprimente condizione del mercato discografico italiano [prima che il testimone passasse ai digggei prodiuser]: idee zero e capacità approssimative anche nel copiare quelle degli altri. Tant'è che, mentre tutte le boyband del mondo quantomeno sbancavano puntualmente i vertici delle classifiche in patria, i Ragazzi Italiani non sono mai riusciti a fare nemmeno questo, nonostante i passaggi a "Domenica In" e al Festival di Sanremo. La sola "ChiamandoAmando" usciva dalla stra-abusata formuletta easy-pop che le ragazzine preferivano consumare di importazione. Poca fortuna anche per l'ammutinato solista Pino Beccaria, il 'fotosintetico' Robbie de noantri.



 


: il trionfo della memoria :
LO SPAZZATURIFICIO DI bottomfioc.net - ARCHIVIO


 vuoi segnalare e recensire una follia degna dello spazzaturificio di bottomfioc.net? scrivi a community@bottomfioc.net