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OBBLIGO DI LIBERTÀ DI PENSIERO
 

Tornano su bottomfioc.net i mai troppo compianti sondaggi nazional-popolari che tanto contribuirono a farne decollare le sorti non più tardi di un anno fa.
Perchè, confessiamolo, quella di sapere "cosa ne pensano gli altri" è una curiosità innata, che spesso prevarica anche quella stessa di sapere "cosa ne pensiamo noi". Soprattutto se chiediamo -anzi: pretendiamo- che 'gli altri' la pensino in maniera diametralmente opposta alla nostra.
Proprio questo spirito è alla base del nuovo ciclo di sondaggi intitolato, non a caso,
Dammi 3 Ragioni. Ogni 15 giorni formuleremo un quesito tematico a confutazione di una nostra tesi: chi vorrà, potrà -anzi: dovrà- dunque liberamente screditarla come meglio ritiene opportuno. Con una sola regola: l'obbligo di elencare, cioè, 3 (non uno in meno, non uno in più) motivazioni a sostegno della sua. Naturalmente, come suggerisce l'intuito, conviene che tali motivazioni siano convincenti, o -se non proprio convincenti- legittime, oppure ancora -se nemmeno legittime- quantomeno verosimili. È chiaro che sono più che beneaccette le motivazioni di pura fantascienza, di totale improponibilità e di assoluto vaneggiamento, ma è anche chiaro che non gioveranno poi troppo alla credibilità del voto.
E noi, emuli di sondaggi che danno -a giorni alterni- la Destra e la Sinistra al 99% se si andasse alle elezioni l'indomani, vorremmo rispettarne la tradizione di attendibilità.

Tutte le opinioni pervenute saranno integralmente pubblicate on line al termine della scadenza del relativo sondaggio


SONDAGGIO #7

dammi 3 ragioni
per considerare un 'lavoro' il 'fare lo scrittore'

Le recenti uscite in contemporanea delle nuove (?) brodaglie di alcuni referenziati 'scrittori' rionali ed internazionali riapre una voragine ancestrale tra i nostri dubbi esistenziali: ma che diamine significa essere uno 'scrittore'?!?
A ben vedere, quello dello 'scrittore' è l'
unico mestiere che ci si può perfino vantare di fare -perchè ci sono 'scrittori' che fluttuano tra autocompiaciute fusa al solo pensiero di scavare una trincea intellettuale tra loro e il volgare popolino (che è così volgare che ne compra i libri, non a caso)- senza dover dimostrare di saper far niente. Nemmeno scrivere.

In virtù di cosa una persona sarebbe uno 'scrittore'? E quando, precisamente, può acquistarne la titolarità? Per diventare ingegneri (anche mediocri e incapaci) servono quantomeno una laurea e un esame di stato. Idem per diventare medici, dentisti, avvocati, commercialisti o architetti. Per diventare giornalisti (anche mediocri e incapaci) servono quantomeno due anni di praticantato retribuito per contratto e un esame di stato. Per diventare meccanici (difficilmente mediocri e incapaci, perchè i meccanici mediocri e incapaci chiudono bottega dopo una settimana) serve sporcarsi le mani da quando si ha 14 anni e fare gavetta per chissà quanti altri. Per diventare operai (difficilmente mediocri e incapaci, perchè gli operai mediocri e incapaci vengono licenziati dopo una settimana, diversamente dai dirigenti mediocri e incapaci che rimangono al loro posto tutta la vita) servono vocazione al sacrificio -che non è poca cosa- e senso pratico.

Ma per diventare 'scrittori' cosa serve? Si diventa 'scrittori' dopo aver pubblicato il primo libro, magari autoprodotto perchè si hanno i soldi per farlo? Si diventa 'scrittori' dopo aver pubblicato il primo libro con Mondadori o con Rizzoli? Si diventa 'scrittori' dopo aver pubblicato 10, 100, 1000 libri? Si diventa scrittori dopo aver preso un voto superiore al benino meno meno nei pensierini di 1ma elementare? Quando, di grazia, si diventa 'scrittori'?
I comici di "Zelig" -che in due anni hanno pubblicato più libri che Oriana Fallaci in una vita- sono dunque 'scrittori' anche loro? E Ilaria del GF4, che sta per dare alle stampe la sua indispensabile autobiografia (a 19 anni), è dunque una 'scrittrice' anche lei? E tutte le mezze calze i cui invenduti pamphlet transitano per 15 giorni nei banconi delle librerie per poi finire al 99% di sconto nei mercatini delle pulci (non dimentichiamo che i classici della letteratura sono tra le poche cose che con il tempo aumentano di prezzo) sono dunque 'scrittori' anche loro?
E perchè se un meccanico che non sa aggiustare un'auto chiude bottega e un operaio che non sa seguire un processo produttivo viene licenziato, uno 'scrittore' che non sa scrivere (o che fa scrivere i suoi libri a qualcun altro) e che non vende una copia non se la pianta di fare lo 'scrittore' e non comincia a fare qualcos'altro che, tanto, non saprebbe fare altrettanto bene?


Intendiamoci: ben lungi da noi l'idea di fare di tutta l'erba un fascio. Ci sono decine di 'scrittori' che scrittori lo sono davvero. E che non solo sanno scrivere, ma che sanno esprimersi con talento anche come giornalisti, sceneggiatori (non stiamo parlando di Stephen King, a scanso di equivoci), registi o compositori. Ma ce ne sono trilioni che si sollazzano nelle Jacuzzi mentali del loro attico sulla Turris Eburnea dell'Arte e non si riesce proprio a capire in nome di quale fantascientifica ragione.
Naturalmente sappiamo alla perfezione che il nostro è solo un perverso, supponente preconcetto (di chi ragiona in base alla favola della volpe e dell'uva -già ci immaginiamo il divino ipse dixit di qualche 'scrittore', più rionale che internazionale-). E per questo invitiamo chi la pensa diversamente ad esprimersi in modo tale da convincerci del contrario. Ci bastano 3 ragioni...

 

giudizio complessivo:
sondaggio riuscito > COMINCEREMO A CONSIDERARE UN 'LAVORO' IL 'FARE LO SCRITTORE'


: il trionfo della memoria :
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