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e curriculum > i miei 20 film preferiti
Per motivi di pudore -quando non di buon gusto-
certe cose dovrebbero rimanere custodite all'interno di quello scrigno magico che
con sempre maggiore sacralità viene definito "Privacy". Ecco: la mia
Privacy è un vaso di Pandora. Pertanto, quel che segue non ha una spiegazione
logica -come tutto ciò che lo ha preceduto-. Insomma, declino ogni responsabilità
su ciò che stai per leggere. Razionalmente rivendico soltanto la disposizione
alfabetica (per nome).
- "Final Destination" (2000 -
di James Wong - con Devon Sawa, Ali Rarter e Kerr Smith)
Dopo "Scream"
è stato un proliferare di slasher movies idioti che sembravano la versione
splatter di "Beverly Hills 90210". Qui, al contrario, l'idea
è interessante e la sceneggiatura sufficientemente solida. Decisamente inquietante.
- "Gremlins" (1984 - di Joe Dante
-
con Phoebe Cates e Zach Galligan)
Mai metafora degli Stati Uniti
fu più pungente, sagace ed azzeccata. Nel 1984 ci ridevamo sopra, oggi siamo
circondati di Gremlins anche in Italia. Non dare da mangiare a nessuno che non conosci
dopo la mezzanotte!
- "Hamlet" (1996 - di Kenneth
Branagh - con Kenneth Branagh, Derek Jacobi e Julie Christie)
Un
colpo di fulmine. Non avrei mai immaginato che sarei riuscito a reggere
la versione da 4 ore di un film tratto da un'opera di Shakespeare senza
sbadigliare nemmeno una volta. Affascinante e contagioso.
- "Il Mistero di Sleepy Hollow"
(1999 - di Tim Burton - con Johnny Depp, Cristina Ricci e Miranda Richardson)
Tim
Burton è un genio, c'è poco da aggiungere. E in "Il Mistero di Sleepy Hollow"
riesce a far recitare degnamente persino Johnny Depp e Cristina Ricci -e
temo che gli sia costato parecchio olio di gomito-. Horror grottesco da
leccarsi i baffi.
- "Incantesimo Napoletano" (2002
- di Paolo Genovese e Luca Miniero - con Marina Confalone, Gianni Ferreri
e Patrizia Liuzzi)
Una bambina -napoletana purosangue- schifa la
pastiera, mangia solo panettone e risotto alla milanese, e da grande vuole
aprire "una fabbrichètta". L'idea è da Oscar. La storia, però, ha un
retrogusto meno comico di quello che ci si potrebbe aspettare dalle
prime scene.
- "L'Apparenza Inganna" (2001
- di Francis Veber - con Gerard Depardieu, Daniel Auteuil e Thierry Lermitte)
Come
realizzare un film Politically Correct sull'omosessualità senza sbrodolare
i soliti stucchevoli luoghi comuni di buonismo all'amatriciana. Si
ride dalla prima all'ultima scena, e la storia non è così inverosimile.
Gerard Depardieu in grande forma.
- "La Cena Dei Cretini" (1998
- di Francis Veber - con Thierry Lermitte, Jacques Villeret e Daniel Prevost)
Stesso
autore, altro capolavoro. Una storia in cui è davvero impossibile non finire
con l'identificarsi. Non c'è una virgola fuori posto, e il tratteggio degli
interpreti è semplicemente esilarante. Da vedere e rivedere.
- "La Comunidad" (2000 - di Alex
De La Iglesia - con Carmen Maura, Jesus Bonilla e Sancho Gracia)
Aura
hitchcockiana per un film che -in alcuni momenti- ha la vena surreale di
"Delicatessen" ed in altri quella spassosa di una commedia degli
equivoci. Ben più piacevole e caliente di Natalia Estrada.
- "La Discoteca" (1983 - di Mariano
Laurenti - con Nino d'Angelo, Enzo Cannavale e Bombolo)
Questo non
è volgarissimo 'trash'. Questa è arte: per le scene di ballo Nino d'Angelo
-palesemente negato- utilizza come controfigura una donna che, anche ripresa
da 100m di distanza, sembra più la Carrà che lui. Da Palma d'Oro.
- "Nel Bel Mezzo Di Un Gelido Inverno"
(1995 - di Kenneth Branagh - con Richard Briers, Michael Maloney e Joan
Collins)
Una scriteriata compagnia teatrale -dopo una selezione a
base di provini decisamente poco confortanti- decide di mettere in
scena l'"Amleto". Una storia simile a quella delle Lollipop, più
o meno. Amleto (e successo di critica) a parte, naturalmente.
- "Nights Of Terror" (1980 - di
Andrea Bianchi - con Maria Angela Giordan, Peter Bark e Roberto Caporali)
Ben
più di un capolavoro. In questo film non funziona veramente niente: recitazione
pessima, storia inesistente, sceneggiatura aeriforme, personaggi sfigati
e, ciliegina sulla torta, doppiaggio totalmente fuori sincro rispetto ai
labiali. Un cult.
- "Opera" (1987 - di Dario Argento
- con Urbano Barberini, Daria Nicolodi e Cristina Marsillach)
Per
quel che mi riguarda, è l'unico film di Dario Argento che non mi abbia fatto
venire sonno. Con una chicca: sul retro della vhs originale viene tranquillamente
svelato l'assassino. Quindi faccio la stessa cosa anche io: è Urbano Barberini.
- "Panarea" (1997 - di Castellano
& Pipolo - con Alessia Merz, Maria Angela Giordan e Guido Micheli)
Poteva
essere l'inizio dell'epoca New-Paninar, con i suoi dialoghi surreali e conditi
dei neologismi più sfigati, e invece è passato inosservato a qualsiasi livello
di distribuzione. Compreso il volantinaggio.
- "Parenti Serpenti" (1992 - di
Mario Monicelli - con Alessandro Haber, Marina Confalone e Cinzia Leone)
Non
sai dove mettere i tuoi parenti anziani che sono diventati una palla
al piede? Questo film ti suggerisce la più coreografica delle soluzioni.
Cinico, spietato ed interpretato superbamente da un cast ispiratissimo.
Incredibilmente spassoso.
- "Pazzi Pupe & Pillole" (1964
- di Frank Tashlin - con Jerry Lewis, Glenda Farrell ed Everett Sloane)
Personalmente
adoro Jerry Lewis, ed ancora oggi mi faccio più risate con i suoi film che
con quelli dei -cosiddetti- comici contemporanei. Questo è il titolo che,
tra tutti, preferisco. Ma perchè hanno smesso di trasmetterli in televisione?
- "Scary Movie" (2000 - di Keenen
Ivory Wayans - con Anna Faris, Carmen Electra e Shannon Elizabeth)
Secondo
alcuni le parodie sono un genere di comicità troppo facile, perchè ci si
appoggia alle idee degli altri rovesciandole. In realtà non sono molte le
parodie che si distaccano dalla totale mediocrità. "Scary Movie",
al contrario, è semplicemente geniale.
- "Scream" - La Trilogia (1998/1999/2000
- di Wes Craven - con Neve Campbell, David Arquette e Courtney Cox)
Quando
sembrava che il genere horror fosse definitivamente morto e sepolto ecco
che (come in ogni horror che si rispetti) il cadavere torna in vita più
arzillo e pimpante di prima. Tre capolavori del genere, ma per veri intenditori.
- "Shining" (1980 - di Stanley
Kubrick - con Jack Nicholson, Shelley Duvall e Danny Lloyd)
Il miglior
complimento a questo film l'ha fatto Stephen King (autore del romanzo da
cui è tratto) sputandoci sopra: da uno come Stephen King sarebbe un insulto
ricevere dei complimenti. Nicholson impareggiabile in un ruolo cucito su
misura.
- "The Blair Witch Project" (1999
- di Daniel Mayrick ed Eduardo Sanchez - con Heater Donahue, Joshua Leonard
e Michael Williams)
Campione d'incassi negli Usa, triturato da critica
e pubblico in Italia. Perchè in Italia c'è bisogno che l'horror -per essere
tale- srotoli quintali di effetti speciali in computer grafica. Qui, invece,
è tutto puramente psicologico. Grandioso.
- "Zoolander" (2002
- di Ben Stiller - con Ben Stiller, Owen Wilson e Wynona Rider)
Un
capolavoro di comicità intelligente e velenosissima. Parodia del mondo della
moda e dei suoi clichè, "Zoolander" rivela le capacità di regista
di Ben Stiller, consacrandone definitivamente la geniale ironia già ammirata
altrove.