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:effetti collaterali della bassa velocità:
A chi non è capitato almeno una volta di trovarsi in una qualunque stazione italiana e di sentire l'altoparlante pronunciare con tono beffardamente affranto la famigerata formuletta «Ci scusiamo per il disagio» per lavarsi la coscienza a fronte di qualsivoglia macroscopico malfunzionamento delle ferrovie impennatosi oltre la soglia massima di accettabilità? Un ritardo di 90 minuti di un Intercity, una porta bloccata su un regionale, un intero vagone chiuso per rottura dell'impianto dell'aria condizionata su un Eurostar, un gabinetto sigillato per impraticabilità su un Espresso: tutti «disagi» di cui Trenitalia non fa che scusarsi con una frequenza di 300 volte al giorno senza muovere un solo dito per cambiare le cose, a parte il rivendicare con una frequenza di 600 volte al giorno l'alacre impegno nella costruzione dell'Alta Velocità. Che è un po' come pretendere di laurearsi in Ingegneria senza sapere le tabelline.
Alle mille
e non più mille imbarazzanti casistiche di sfacelo delle nostrane Ferrovie Trenitalia
abbiamo già dedicato alcuni mesi fa l'apposito Speciale "Stop
That Train[Spotting]" del nostro Scazzaturificio.
Ma visto che la situazione, anzichè migliorare, continua a peggiorare con conseguenze
sempre più grottesche
per un presunto 'Paese avanzato' del Terzo Millennio, abbiamo deciso di rincarare
la dose attraverso questa nuova rubrica a racconti quindicinali, ciascuno
dei quali dedicato ad un particolare disservizio
o malfunzionamento di treni e stazioni e alle sue più estreme e imprevedibili
degenerazioni...
Buona lettura e, soprattutto, buon viaggio.
Nota: i racconti sono distribuiti in modalità freeware e non possono essere copiati, modificati e/o riutilizzati a scopo di lucro.
25.09.2006
1.
arrivi e partenze
[formato
.pdf, 68 Kb]
09.10.2006
2.
una
carrozza in più
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.pdf, 72 Kb]
23.10.2006
3.
tra
cinque minuti
[formato
.pdf, 71 Kb]
13.11.2006
4.
cinquanta
per cento
[formato
.pdf, 59 Kb]