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PRODOTTI TALMENTE FALSI DA
SEMBRARE VERI
segnalazioni del 07.11.2002
Questa è la stanza di bottomfioc.net
dedicata a quanto di più impensabilmente trucido NON sia (purtroppo!) mai venuto
alla luce nel mondo dello spettacolo: dischi, film, spettacoli televisivi, pubblicità,
libri, gadget... Il tutto all'insegna del motto: "Niente Sarebbe Potuto Restare
Impunito".
Una raccolta di progetti inventati di sana pianta, ma assolutamente
plausibili e verosimili, coi tempi che corrono. Da più di vent'anni a questa
parte. Tutto ciò che avreste sempre voluto chiedere, ma nessuno avrebbe mai
potuto darvi. Anzi, nessuno avrebbe mai potuto Darwin. Ciò che segue, infatti,
è materiale antievolutivo.
ALESSIA MERZ - "EL RITMO DEL SOL"
(singolo 2001)
Dichiaratamente in competizione con il singolo "Moreno"
della collega Flavia Vento (di cui ci occuperemo presto nello spazzaturificio),
questo brano cerca di sfruttare il canonico trend delle contaminazioni estive
fra ritmi batucada, lyrics sensuali e balletti da hawaiiana a cui è appena caduto
un ananas in testa. Già. Funzionerebbe, per carità (come funzioneranno l'anno
successivo le Las Ketchup, cerebrolese probabilmente più della loro canzone),
se non fosse che il make up sulla voce (?) di Alessia richiede ben più tempo
del previsto, sicchè il disco esce in ottobre. Quando, si sa, a nessuno interessano
già più i ritmi batucada, le lyrics sensuali e i balletti da hawaiiana a cui
è appena caduto un ananas in testa.
Voto: 7
THE REAL MIRKO - "FREEWAY"
(singolo 1992)
Visto il clamore suscitato in tutto il mondo dal caso Milli
Vanilli (pubblicamente sbugiardati per non essere loro a cantare nei dischi
-mentre in Italia c'era chi sui prestavolto ci campava da molto più tempo- e
prontamente sostituiti dai fallimentari The Real Milli Vanilli), ecco che anche
da noi scoppia un analogo scandalo, e il doppiatore di Pasquale Finicelli nel
telefilm "Love Me Licia" -con Cristina d'Avena- si ribella e decide
di reincidere il più fortunato singolo dei BeeHive con il suo vero volto. Il
risultato? Un flop senza attenuanti nè precedenti. Non se lo caga nessuno-ma-veramente-nessuno,
anche perchè già in pochi si ricordavano la precedente versione vocalmente
tarocca. Per questo i collezionisti sono costretti, loro malgrado, a valutarlo
più di 500 €uro e a proiettarlo nell'Olimpo dei must.
Voto: 10
e lode
CORINNE CLERY & DEN HARROW - "JE
T'AIME MOI NON PLUS" (singolo 1985)
Che coppia! Siamo nell'epoca
d'oro della Baby Records, che tra Gazebo, Albert One e Tom Hooker fa veramente
vedere i sorci verdi alla concorrenza. Ma la vera punta di diamante della scuderia
milanese è il biondo Den, principe del doppiaggio -altrui- e re incontrastato
delle discoteche di mezzo mondo. Per sfruttare la celebrità di Den, e lanciare
anche Corinne nel firmamento musicale (nonchè per promuovere il suo film "Gonne
in Affitto"), viene concepita a tavolino questa paradossale cover dello
storico pezzo di Jane Birkin, additivata di coloranti, conservanti e aromatizzanti
artificiali. Per fortuna a lui presta la voce Tom Hooker. Ma a lei la presta
Viola Valentino, e la cosa è complessivamente poco credibile.
Voto:
7 e mezzo
BARBARA PALOMBELLI - "CON UN PO'
D'AMORE IN PIÙ" (singolo 2001)
Praticamente onnipresente -sui giornali
e in televisione-, Barbara decide di sfruttare il suo picco di notorietà (raggiunto
grazie ai talk show sul Grande Fratello) pubblicando un disco introspettivo,
sofferto, che la proietti al primo posto delle classifiche musicali come interprete
e come donna. La canzone è scritta dal marito Francesco Rutelli insieme con
Massimo Cacciari e Paolo Belli -ex Ladri di Biciclette-, ma non sortisce l'effetto
sperato: nonostante Barbara appaia in ogni trasmissione con il suo cd appeso
al collo, il prodotto non decolla nemmeno a livello di pirateria via internet
su AudioGalaxy o WinMx. Per cercare di riciclarsi e sperare in un rilancio postumo,
costringe il marito a farle aprire, cantando, le sue tribune elettorali. Un
mese dopo, Berlusconi è al Governo.
Voto: 5
JORDI - "DUR DUR D'ESSAR STÉ UN BEBÈ"
(singolo 2002)
Rieccolo! Proprio quando tutti pensavano che fosse stata l'ennesimo
enfant prodige seviziato -commercialmente parlando- da genitori senza scrupoli,
ecco che il simpatico Jordy torna a calcare le scene mondiali per raccontarci
una storia toccante di amare verità e sottili ricatti. Con una sorpresa: non
canta più in francese, sua lingua natale, ma in dialetto bolognese, complice
anche una collaborazione con Lucio Dalla nella stesura dei testi. Emerge così,
tra una caraffa di tagliatelle al ragù ed un flute di mascarpone, una retrospettiva
sul suo passato che sconvolge i benpensanti e pugnala alle spalle l'industria
discografica per la crudezza delle lyrics. A Molella, Fargetta e Gabry Ponte
vengono affidati i tre remix da discoteca, ma la versione originale, lenta e
struggente, rimane insuperabile.
Voto: 7
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