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PRODOTTI TALMENTE FALSI DA SEMBRARE VERI
segnalazioni del 20.09.2004

Questa è la stanza di bottomfioc.net dedicata a quanto di più impensabilmente trucido NON sia (purtroppo!) mai venuto alla luce nel mondo dello spettacolo: dischi, film, spettacoli televisivi, pubblicità, libri, gadget... Il tutto all'insegna del motto: "Niente Sarebbe Potuto Restare Impunito".
Una raccolta di progetti inventati di sana pianta, ma assolutamente plausibili e verosimili, coi tempi che corrono. Da più di vent'anni a questa parte. Tutto ciò che avreste sempre voluto chiedere, ma nessuno avrebbe mai potuto darvi. Anzi, nessuno avrebbe mai potuto Darwin. Ciò che segue, infatti, è materiale antievolutivo.

SE TI PIACE TI PIACERÀ ANCHE...
:una cartomante chiamata recensione:

Impossibile non essercisi mai imbattuti: appaiono sin dal giorno della Creazione su almeno una manciata di riviste per ciascun settore artistico che, per sua natura, le preveda. Sono le cosiddette Recensioni Preveggenti, quelle che non si limitano a sciorinare il comunicato stampa diramato dalle case di distribuzione riportando in calce un voto tra l'8 e il 10 e Lode [a meno che non si tratti di un prodotto che l'autore del pezzo ha dovuto anche comprarsi, nel qual caso il voto si aggira sempre tra il 2 e il 4 e mezzo], bensì pretendono anche di sapere con esattezza millimetrica quali sono le sfumature più intime dei nostri gusti.
Quelle che, per l'appunto, «Se ti piace x ti piacerà anche y», come se le nostre preferenze fossero non suggestioni soggette alla nostra sensibilità circostanziale, ma compartimenti stagni in cui tutto procede per meccanismi di causa ed effetto. Quelle che se già abbiamo speso 9 €uro per un film con Jerry Lewis ce ne fanno spendere altri 29 per un film con Jim Carrey. Quelle che se ci piace la pizza napoletana, allora ci piace per forza anche la pastiera. Quelle che se ci piace un singolo di Madonna, allora non potrà per nessun motivo non piacerci anche la discografia completa di Kylie Minogue, dei Pet Shop Boys e di Liza Minnelli.

Purtroppo nessuno ha mai dedicato loro il palcoscenico che meritano, ma al massimo una manciata di colonne nelle ultime pagine del giornale.
Noi, però, che adoriamo da sempre le loro capacità profetiche e ci piace l'idea di un lavaggio del cervello a 90 gradi [la temperatura dell'acqua o la postura da assumere? Decidete voi], abbiamo deciso di riportare la bilancia in parità facendo ovulare i nostri spermatozoi nelle loro ovaie e spingendoci laddove la divinazione non conosce inibizione...

album

JOSS STONE, "MIND BODY & SOUL"
Che allegria compiere 18 anni e dimostrarne già 81, cantando melliflui e lagnosetti stornelli da bambolina di porcellana vintage. E facendoci tornare di colpo indietro nel tempo, a quell'America di celluloide in bianco e nero, perfettina e un po' retrò, che effettivamente ci eravamo dimenticati. Un consiglio: per riuscire ad arrivare almeno fino alla terza traccia di questo disco sarebbe opportuno allenarsi per almeno una settimana i muscoli della mascella in compagnia del palinsesto di Rete 4.
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• PRODIGY, "ALWAYS OUTNUMBERED NEVER OUTGUNNED"
  Era necessario far finta di aspettare così tanto per pubblicare un disco come questo? Se si esclude il singolo "Girls" [non male, nonostante la sensazione di ristagno], il resto è una molesta traccia unica di rumori fisiologici industriali molto -ma molto- ben lontani da quello che ci saremmo potuti aspettare. È probabile che i Prodigy abbiano concentrato tutte le loro energie sulla copertina, ma per quel tanto potevano fare uno sforzo in più e concentrarsi meglio anche sul prezzo, di copertina.
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• BJÖRK, "MEDULLA"
  Non lo nascondiamo: verso Björk nutriamo una delle nostre antipatie più viscerali. Sarà quell'aria da ingenua santarellina quando, in realtà, è una astuta speculatrice [che di ogni suo disco fa uscire puntualmente 37 versioni diverse, che differiscono tra loro per 3 piccoli particolari: divertiti a scoprirli!], sarà quella voce da forchetta strisciata contro una bottiglia di acqua Fiuggi, sarà quel non so che da Fiammiferina snob diafana e intellettuale che ci fa sentire così privi di spessore: non lo sappiamo. Ma ciò che ancor più non sappiamo è cosa si sia messa in testa, a giudicare da questi non-suoni di etereo manierismo che si scompongono fumosamente per l'intera durata dell'album e che riescono a farci rivalutare perfino l'orecchiabilità dell'ultima produzione di Antonella Ruggiero.
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• AVRIL, "UNDER MY SKIN"
  Brava, Avril: finalmente sei cresciuta, e anche tu hai imparato che se il primo album è quello della rivelazione, il secondo allora è quello della maturità [e il terzo è sempre quello della libertà creativa, non dimenticartelo]! Certo, non è facile capire in che cosa precisamente questo disco sia diverso dal precedente, ma probabilmente la colpa è nostra, che a causa di banali pregiudizi non siamo riusciti a maturare con te e quanto te. Cioè, sei troooppo punk per noi, ok?, cioè, troooppo adulta! Tvb!
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• BLUE, "GUILTY"
  L'unica boyband miracolosamente sopravvissuta alla carneficina, e miracolosamente capace di piazzare ancora [contemporaneamente] 2 singoli in Top 10. Così ad occhio e croce dovrebbero essere comunque giunti quasi al capolinea, pronti a tirare fuori dal cassetto qualche bizzosa velleità solista -«No, i Blue non si sono affatto sciolti: semplicemente, avevamo voglia di prenderci un momento di pausa per seguire strade diverse!»- o ad essere rimpiazzati da altri 4 squinzi a tutt'altro che lunga conservazione.
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singoli

EAMON, "SOLO"
Cantare in italiano è tornato di moda anche per gli artisti stranieri, a quanto pare. Prima i Blue con "A Chi Mi Dice", ora Eamon con questa versione da educanda [scritta da J.Ax, non volevamo crederci] di "Fuck It (I don't want you back)", che diventa «Solo con te le stelle ed il mare / Solo il tuo viso riuscivo a guardare»: piccoli Zarrilli crescono? Non abbiamo ancora capito se l'effetto finale è più da Catacomba o da Spazzaturificio. Quello che è certo è che erano anni che non ridevamo così tanto...
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• JOJO, "LEAVE (GET OUT)"
  Benvenuta tra noi, piccola JoJo! Tranquilla, non penseremo affatto che sei stata creata a tavolino per essere la nuova Avril: in fondo tu hai il tuo stile, lei ha il suo, e il mondo della musica è sufficientemente ampio perchè ci sia spazio per entrambe, non è così? Eppoi tu sei cresciuta ascoltando Ella Fitzgerald e Aretha Franklin, mica quei cattivoni casinari del rock... Ma ci sembra di averti già vista da qualche parte... Forse... In qualche puntata di "Genius" impegnata nel quiz di pensierini?!?
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• KOOL & THE GANG FEAT.LIBERTY X, "FRESH"
  Perchè, perchè, perchèèè?!? Fateli almeno incubare prima per 9 mesi in qualche Reality Show come Riccardo Fogli o Adriano Pappalardo... Invece niente: i Kool & The Gang sono la band che può vantare il più alto numero di Greatest Hits [tra versioni originali, remix e remake] uscito negli ultimi 3 anni, e nell'ultimo -che sospettiamo non sarà l'ultimo- la truèda è stata mescolarsi con qualche starlette del pop di plastica. Patetici con le Atomic Kitten, addirittura peggio con i Liberty X.
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• DARREN HAYES, "POP!ULAR"
  "Crush" è stata la nostra canzone #1 del 2002, e oltre a noi non se l'era filata letteralmente nessuno [un po' come "State Of Mind" di Holly Valance: siamo dei privilegiati o portiamo sfiga?]. Oggi Darren ritorna, decide che non vanno più di moda nè le frignarole alla "Truly Madly Deeply" nè il pop anni 80 di "Crush" ma l'entropia sintetica di Britney, e schizza istantaneamente in heavy rotation planetaria. Siamo curiosi di sentire se sarà così "Toxic" anche il resto dell'album...
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• MIRABEAU, "BACK FROM OUTTA SPACE"
  Basta, per favore! Per quanti millenni ancora dovremo trovarci davanti ogni sacrosanto anno [e, talvolta, anche più volte all'anno] un 'qualcosa' che ricicli "I Will Survive" di Gloria Gaynor?!? Come se non bastasse già da sola la quintalata di remix ufficiali e la tonnellata di remix ufficiosi, la stagione autunno/inverno 2004 saluta con due dita in gola questa ennesima brodaglia di tale Mirabeau, che -ecco il vero colpo di genio- sorvola sul ritornello e manda in loop l'inciso. Misericordia.
  se ti piace ti piacerà anche: Gloria Gaynor, "I Will Survive" rmx 1979, 1980, 1981, 1982, 1983, 1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003

film - home video

"AGATA E LA TEMPESTA", di Silvio Soldini con Emilio Solfrizzi e Licia Maglietta
Un [purtroppo] perfetto esempio di 'Nuovo Cinema Italiano': soggetto inesistente, sceneggiatura da soap opera, intreccio rococò e la consueta, immancabile spruzzata di cornificazioni con tanto di morale strappamutanda. E per chi non fosse ancora alla canna del gas dopo 2 ore di molesti finti accenti romagnoli da Bagaglino, c'è anche la sagra dell'ovvietà da Aperitivo Creativo degli extra, in cui il regista ci illumina sulla ambientazione che «è molto Klee» e sui colori che sono «come un personaggio». Muccino Generation imperat.
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• "LA MOGLIE DELL'ASTRONAUTA", di Rand Ravich con Johnny Depp e Charlize Theron
  Cosa succede quando due attori strafighi e dannatamente en vogue capitano per caso sul set di un film dal budget miliardario? Che non ci si può aspettare che i soldi vengano investiti nella sceneggiatura, naturalmente. Perchè devono servire da una parte a convincere i due attori a prestarsi a questa insulsa pseudo-operetta aliena, e dall'altra a farcirla di tutti gli effetti speciali possibili per darle una parvenza di spettacolarità. Menzione d'onore per il finale, uno dei più indigesti in assoluto mai transitati su celluloide.
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• "SWIMMING POOL", di François Ozon con Charlotte Rampling e Ludivine Sagnier
  Il dorso del dvd ce lo presentava come un thriller di chiara matrice hitchcockiana, e noi bravi idioti ad abboccare come baccalà. Magari François Ozon [o chi gli ha scritto l'abstract] potrebbe essere così cortese da spiegarci in quale film di Hitchcock non si vedono altro che morbose silhouette impegnate in fantasiose variazioni sul tema 'basta che respirino' senza trama, senza dialoghi e soprattutto senza mutande. La scena del pompino in piscina farebbe rivoltare nella tomba anche Joe d'Amato. Non solo Hitchcock.
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• "E ALLA FINE ARRIVA POLLY", di John Hamburg con Ben Stiller e Jennifer Aniston
  Ben Stiller deve aver realizzato che continuare a citare se stesso all'infinito, per il momento, gli permette di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Sicchè, dopo "Zoolander", si è limitato a replicare con precisione certosina le sue Blue Steel, Ferrari e Magnum in qualunque parte gli venisse affidata. Alla fine riesce comunque a divertire, ma è sempre troppo poco quando nemmeno il resto del film riesce ad offrire altro che un banale deja vù da commediola degli equivoci.
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• "L'ALBA DEI MORTI VIVENTI", di Zack Snyder con Jake Weber e Sarah Polley
  Forse è il caso di fare pubblicamente ammenda: sono mesi che ci scagliamo contro il mercato dance italiano perchè non è più capace di produrre altro che cover tamarre che insultano le rispettive versioni originali, quando poi a Hollywood succede esattamente la stessa cosa. Da un paio di anni a questa parte [e il futuro non promette certamente meglio] sono stati realizzati più remake che in tutti i precedenti della storia del cinema: semplice mancanza di idee, o latenti isvolti freudiani?
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