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canaglia
al
bano & romina power, sanremo 1987
[terzi classificati categoria
big]
controstoria
del Festival di Sanremo dal 1980 ad oggi
- 1980
Presenta Claudio Cecchetto,
vince Toto Cutugno con "Solo Noi". Poche [pochissime] le
canzoni rimaste impresse nella memoria, e men che meno nella storia: si
salvano dall'anonimato "Su Di Noi" di Pupo -
evidentemente
porta bene la parola "Noi" all'interno del titolo - e "Contessa"
degli esordienti Decibel, il cui frontman -
'un certo' Enrico Ruggeri -
è destinato a farsi ritrovare spesso tra i partecipanti, e talvolta perfino
tra i vincitori. Anche per il Festival, con due mesi di ritardo rispetto
al calendario, sono cominciati gli anni 80.
- 1981
Presenta ancora Claudio
Cecchetto [con Eleonora Vallone], e vince Alice con la tutt'oggi
celeberrima "Per
Elisa", scritta da Franco Battiato. Meritato anche il secondo posto
di Loretta Goggi con "Maledetta Primavera". I Ricchi
& Poveri, con "Sarà Perchè Ti Amo", arrivano quinti, ma la
canzone diventa un vero e proprio tormentone per l'intero decennio e quelli
a venire.
Paolo Barabani strappa un imprevedibile sesto posto con "Hop Hop
Somarello", che molti oggi attribuiscono erroneamente a Giuseppe Cionfoli.
Completano il quadro delle memoranda un'autocitazionistica "La Barca Non Va Più" cantata
da Orietta Berti, e gli
esordi di Fiorella Mannoia ["Caffè
Nero Bollente"] e Zarrillo ["Su Quel Pianeta Libero"].
- 1982
Presenta nuovamente Claudio
Cecchetto [ma questa volta con Patrizia Rossetti], e vince Riccardo
Fogli con la trascinante "Storie Di Tutti I Giorni",
davanti a "Felicità" di Al Bano & Romina Power. Viola
Valentino, moglie di Riccardo, sussurra "Romantici" ma
non si classifica. È il Sanremo di Giuseppe Cionfoli -
frate progressista che
canta "Solo Grazie" -, di Stefano Sani -
bellezza efebica da
fotoromanzo che canta "Lisa" - e di Vasco Rossi -
giovanotto
anticonformista col rock nel sangue che canta "Vado Al Massimo"
-.
Ma anche di Lene Lovich ["Blue Hotel"] e Plastic Bertrand
["Ping Pong"]. Prima esperienza sanremese per Zucchero Fornaciari
con "Una Notte Che Vola Via".
- 1983
Presenta Andrea Giordana
[con Isabel Russinova, Anna Pettinelli ed Emanuela Falcetti], vince Tiziana
Rivale con "Sarà Quel Che Sarà". Il suo exploit rimarrà, tuttavia,
poco più che sporadico, anticipando in parte il "fenomeno Jalisse". Per
contro, l'elenco dei partecipanti è uno dei più ghiotti di tutti i tempi:
Donatella Milani ["Volevo Dirti"], i Matia Bazar
["Vacanze Romane"], Giorgia Fiorio ["Avrò"],
Daniela Goggi ["Dammi Tanto Amore"], Amedeo Minghi
["1950"], Vasco Rossi ["Vita Spericolata"], Bertin
Osborne ["Eterna Malattia"], Flavia Fortunato ["Casco
Blu"], Gianni Morandi ["La Mia Nemica Amatissima"]
e Toto Cutugno ["L'Italiano"], solo per citarne alcuni.
Sibilla sigla una delle esibizioni più famigerate della storia -
seconda
forse soltanto a quella delle Lollipop nel 2002 -, interpretando la sua "Oppio"
[scritta da Franco Battiato] con esiti disastrosi ed involontariamente esilaranti:
la colpa è anche dei
tecnici del suono, ma la critica non gliela perdona. Passato un anno, Viola Valentino dimostra
di non aver compiuto il minimo progresso vocale: la sua "Arriva Arriva"
ai più sembra un pezzo interamente strumentale. Tre sono gli stranieri in
gara: Richard Sanderson con "Stiamo Insieme" di Zucchero,
Amii Stewart con "Working Late Tonight" e i Passengers
con "Movie Star".
- 1984
Presenta Pippo Baudo
[con Elisabetta Gardini, Edy Angelillo e Viola Simoncioni], e vincono Al
Bano & Romina Power con "Ci Sarà" tra i Big ed Eros
Ramazzotti con "Terra Promessa" tra le Nuove Proposte. Si
tratta di un'edizione da Gran Gourmet, probabilmente la migliore di sempre.
Ce n'è per tutti i gusti: dal vivace trash di Marisa Sannia con "Amore
Amore" [15esima] all'esotismo tropicale del Gruppo Italiano
con "Anni Ruggenti" [11esimi]; dall'elettrosamba di Alberto
Camerini con "La Bottega Del Caffè" [16esimo] all'ambigua
melassa di Christian con "Cara" [terzo]; dalla spaghetti
avantgarde di Garbo con "Radioclima" [18esimo] all'nrg
pop di Fiordaliso con "Non Voglio Mica La Luna" [quinta].
Lo scandaletto dell'anno riguarda l'esibizione di Pupo, chiamato all'ultimo momento
ad interpretare "Un Amore Grande" al posto di Loretta Goggi; nonostante
tutto, arriva comunque quarto. Anche fra le Nuove Proposte non si scherza: a parte
il piùsanremesedicosìsimuore Marco Armani [secondo con "Solo Con
L'Anima Mia"], passano tutt'altro che inosservati i Canton ["Sonnambulismo",
scritta da Enrico Ruggeri], Valentino ["Notte Di Luna"],
i Dhuo ["Walkin'"], Santandrea ["La Fenice",
scritta da Riccardo Cocciante] e Rodolfo Banchelli ["Madame"].
Gran bei tempi.
- 1985
Presenta Pippo Baudo
[con Patty Brard], vincono i Ricchi & Poveri con "Se M'Innamoro"
tra i big e Cinzia Corrado con "Niente Di Più" fra le Nuove
Proposte. Luis Miguel conquista milioni di ragazzine, altrettante
copertine su "Cioè" e perfino il secondo posto assoluto cantando "Noi
Ragazzi Di Oggi". Le canzoni migliori, però, cadono a picco sul fondo
della classifica: ultimo è Garbo con "Cose Veloci", penultimo
Zucchero con "Donne", soltanto 18esimo Eugenio Finardi
con "Vorrei Svegliarti". In compenso Marco Armani, miracolosamente
promosso tra i Big come Eros Ramazzotti [sesto con "Una Storia
Importante"], si becca l'11esimo posto con "Tu Dimmi Un Cuore
Ce L'Hai?", e Christian addirittura il 5to con "Notte Serena".
Debuttano tra le Nuove Proposte Mango con "Il Viaggio" [non
si classifica, ma miglior sorte lo attenderà in futuro] e Cristiano de
Andrè - da solista - con "Bella Più Di Me".
- 1986
Presenta Loretta Goggi
[con Anna Pettinelli e Mauro Micheloni], e la sua sigla "Io Nascerò"
meriterebbe il primo posto ad honorem. Vince invece Eros Ramazzotti,
alla terza - ed ultima - partecipazione consecutiva, con "Adesso Tu",
mentre tra le Nuove Proposte trionfa Lena Biolcati con "Grande
Grande Amore". Fanno notizia il secondo posto di Renzo Arbore,
la cui spassosa "Il Clarinetto" è un tripudio di doppi sensi neanche
troppo velati, ed il sesto di Orietta Berti, che con "Futuro"
traccia un capolavoro di politichese in salsa di demagogia precotta. Tra i Big debuttano
[ma non torneranno più]
i Righeira, arrivando 15esimi con "Innamoratissimo", e
Scialpi [che tornerà spesso], al 16esimo posto con "No East No West". Ritroviamo
- dopo 9 anni di assenza - Rettore, che si piazza 13esima con "Amore
Stella". Tra i partecipanti nella categoria Giovani, rimane oggi
traccia
della sola Paola Turci, al suo debutto con "L'Uomo Di Ieri",
che nemmeno si classifica. Il tempo darà poi ragione a lei a discapito chi
la precede: Aleandro Baldi, Giampiero Artegiani e Lanfranco
Carnacina.
- 1987
Presenta Pippo Baudo,
vince il trio Morandi/Ruggeri/Tozzi con "Si Può Dare Di Più".
Tra le Nuove Proposte la spunta Zarrillo [a 6 anni dal debutto] con
"La Notte Dei Pensieri" davanti a Miki con "Straniero".
Diverse le canzoni da memorabilia: "Nostalgia Canaglia" di Al
Bano & Romina [terzi], "Quello Che Le Donne Non Dicono"
di Fiorella Mannoia [ottava], "Vita Mia" di Lena Biolcati
[11esima], "Bella Età" di Scialpi [16esimo], "Dimmi
Che Cos'è" dei Le Orme [17esimi]. Ultima arriva Nada
con "Bolero". Lo shock le costa un'assenza dalle scene di ben
12 anni: tornerà all'Ariston soltanto nel 1999. Tra i Giovani vanno ricordati
Andrea Mirò [quarta con "Notte Di Praga"], Mariella Nava
[ottava con "Fai Piano"] ed una Paola Turci nuovamente stroncata
[con "Primo Tango"].
- 1988
Presentano Miguel Bosè
e Gabriella Carlucci, vincono Massimo Ranieri con la struggente
"Perdere l'Amore" tra i Big ed i Future con "Canta
Con Noi" tra le Nuove Proposte. Mino Reitano canta "Italia":
la critica [giustamente] lo polverizza, ma lui si rifarà 13 anni dopo sbancando a "La
Notte Vola". La qualità delle canzoni in gara comincia a declinare,
e - come se non bastasse Mino Reitano - ci si mettono anche i Ricchi &
Poveri con "Nascerà Gesù" a titillare la papille degli amanti
della spazzatura. Praticamente nessuna sorpresa di rilievo, a parte l'ultimo
posto di Alan Sorrenti con "Come Per Miracolo", strappato
al più quotato Nino Buonocore con "Le Tue Chiavi Non Ho".
Le curiosità più succose riguardano i Giovani: Biagio Antonacci ["Voglio
Vivere In Un Attimo"], Mietta ["Sogno"] e nuovamente
Paola Turci ["Sarò Bellissima"] non arrivano a classificarsi.
Considerando che dietro ai Future si piazzano Stefano Palatresi ["Una
Carezza d'Aiuto"], i Lijao ["Per Noi Giovani"] e
Miki ["Ogni Tanto Si Sogna"]
ogni commento, col senno di poi, è superfluo...
- 1989
Presentano i 4 meravigliosi
ed indimenticabili Figli d'Arte: Gianmarco Tognazzi, Danny Quinn,
Rosita Celentano e Paola Dominguin, collezionando una sfilza
di papere che definire impietose sarebbe ancora riduttivo. Vincono Anna
Oxa & Fausto Leali con "Ti Lascerò", mentre tra le Nuove
Proposte è Mietta con "Canzoni" ad avere la meglio. Jovanotti,
dato come possibile outsider, deve accontentarsi del quinto posto con "Vasco".
Sul versante trash si presentano Marisa Laurito [12esima con "Il
Babà È Una Cosa Seria"], Francesco Salvi [quinto con "Esatto"]
e Gigi Sabani [penultimo con "La Fine Del Mondo"], ma involontariamente
ricadono in questa categoria anche Al Bano & Romina con "Cara
Terra Mia" [peraltro terzi], presi a fischi e pomodori dal pubblico sia per l'insulsaggine
della canzone che per l'improponibilità della coreografia. Raf canta "Cosa Resterà Degli
Anni 80" passando solo momentaneamente inosservato [si classifica 15esimo]:
il pezzo diventerà un evergreen. Interessanti alcune Nuove Proposte dal
destino alterno: Brigitta & Benedicta Boccoli con "Stella"
[scritta da Jovanotti], Gitano con "Pelle Di Luna" e i
Ladri Di Biciclette con l'omonima "Ladri Di Biciclette",
destinati, nella loro pur breve esistenza, a vincere ugualmente un Festivalbar.
- 1990
Presentano Johnny Dorelli
e Gabriella Carlucci, vincono i Pooh con "Uomini Soli"
tra i Big e Marco Masini con "Disperato" tra le Nuove Proposte.
A tutti i Big in gara viene abbinato un cantante straniero che propone una
versione alternativa della rispettiva controparte italiana. L'accoppiata
meno sanremese di tutte, Francesco Salvi + Papa Winnie con
"A", è una di quelle che poi funziona meglio in termini di vendite.
Molte altre sfiorano il grottesco: fra queste, Peppino di Capri +
Kid Creole & The Coconuts, impegnati a lambadizzare il Festival
con "Evviva Maria" divenuta poi "Nobody Does The Lambada
Like My Mother & My Father", così come Anna Oxa + Kaoma
e la loro "Donna Con Te". Da ricordare che Anna sostituisce all'ultimo
momento Patty Pravo. Ecatombe tra i Giovani, dei quali
il solo terzetto di testa esce vivo: oltre a Masini, Franco Fasano
[oggi esclusivamente autore] e Gianluca Guidi [figlio di Johnny Dorelli,
passato alla carriera teatrale].
- 1991
Presentano Edvige Fenech
ed Andrea Occhipinti, e le papere dei 4 Figli d'Arte non rimangono soltanto
un piacevole ricordo. Vince Riccardo Cocciante con "Se Stiamo
Insieme" tra i Big, e Paolo Vallesi con "Le Persone Inutili"
tra le Nuove Proposte. L'Ariston tributa una standing ovation di cinque
minuti a Renato Zero, che propone "Spalle Al Muro" di Mariella
Nava, arrivando secondo in abbinamento con Grace Jones ["Still
Life"]. Marco Masini inaugura la 'Regola
del Promosso', che prevede che
il vincitore dei Giovani dell'anno prima si classifichi poi terzo una volta
avanzato tra i Big. Non sarà il solo. È l'anno di Sabrina Salerno
& Jo Squillo con "Siamo Donne" [abbinate a Shannon
con "Part Time Lovers"], ma anche di Pierangelo Bertoli &
Tazenda con "Spunta La Luna dal Monte" [abbinati ai Moncada]
e di Umberto Tozzi con "Gli Altri Siamo Noi" [abbinato
ad Howard Jones]. Ennesima strage tra i Giovani, di cui attualmente
sono rimasti in circolazione la sola Rita Forte [terza con "È
Soltanto Una Canzone"] e i Timoria [non classificati con "L'Uomo
Che Ride"].
- 1992
Presenta Pippo Baudo
[con Milly Carlucci & Alba Parietti]. Abolita la fallimentare regola
dell'abbinamento con un cantante straniero, vince Luca Barbarossa con "Portami
A Ballare", mentre tra le Nuove Proposte è la volta di Aleandro
Baldi & Francesca Alotta con "Non Amarmi" -
divenuta più
celebre della stessa canzone di Barbarossa -. Paolo Vallesi conferma
la 'Regola del Promosso' e arriva terzo con "La Forza Della Vita".
Mia Martini è seconda con "Gli Uomini Non Cambiano". Quasi
nessun altro brano resiste oltre lo stretto necessario, compreso "Rumba
Di Tango" della imprevedibile accoppiata Giorgio Faletti & Orietta
Berti. Tra i Giovani esordisce Tosca con "Cosa Farà Dio
Di Me", ma non si classifica, così come non si classificano gli AeroplanItaliani
di Alessio Bertallot [poi passato a miglior vita come deejay radiofonico] con
"Il Silenzio È d'Oro".
- 1993
Presentano Pippo Baudo
e Lorella Cuccarini, vince nuovamente Enrico Ruggeri con "Mistero".
Tra i Big regna la desolazione: è una scatramata di canzoni loffie e deludenti,
su cui hanno gioco facile a spiccare "Dietro La Porta" di Cristiano
de Andrè e "Non So Più A Chi Credere" di Biagio Antonacci.
Renato Zero, dato per favoritissimo alla vigilia, è soltanto quinto
con "Ave Maria". Tra le Nuove Proposte, al contrario, è un anno
profetico: vince Laura Pausini con "La Solitudine" davanti
a Gerardina Trovato con "La Mia Città" e a Nek con
"In Te".
- 1994
Presenta Pippo Baudo
[con Anna Oxa e la meteorissima 'morositas' Cannelle]. Tanto per cominciare, Laura Pausini conferma
la 'Regola del Promosso' e arriva terza tra i Big con "Strani Amori".
Vince Aleandro Baldi con "Passerà", e, curiosamente, anche
Andrea Bocelli tra i Giovani con "Il Mare Calmo Della Sera".
La coincidenza - sono entrambi ciechi - risulta singolare. Zarrillo
canta "Cinque Giorni" e riesce finalmente a lasciare una qualche
impronta dopo 13 anni di Limbo. Loredana Bertè è 13esima con "Amici
Non Ne Ho". Altro non succede. Tra le Nuove Proposte, oltre a Bocelli,
si rivelano al pubblico Irene Grandi [che arriva quarta con
"Fuori"] e Giorgia [che arriva 7ma con "E poi"].
- 1995
Presenta Pippo Baudo
[con Anna Falchi e Claudia Koll], vince Giorgia [precocemente
ascesa tra i Big nonostante il settimo posto dell'anno precedente] con "Come
Saprei". Incredibile ma vero: Andrea Bocelli manca di un soffio
la 'Regola del Promosso' e arriva 4to ["Con Te Partirò"] dietro
alla rivelazione Spagna, che si converte alla canzone italiana [e
proporrà una variante di "Gente Come Noi" per altri 7 anni]. La
Scuderia Cecchetto, data per favoritissima alla vigilia con Fiorello
["Finalmente Tu"] e Max Pezzali ["Senza Averti Qui"],
deve accontentarsi rispettivamente di un quinto e di un ottavo posto. Lorella
Cuccarini stupisce favorevolmente interpretando "Un Altro Amore
No", ma arriva solamente decima. Ultima è Patty Pravo con "I
Giorni Dell'Armonia", penultima Loredana Bertè con "Angeli
& Angeli". Tra le Nuove Proposte vincono i Neri Per Caso,
gli HouseMartins di Casa Italia, che acappellano con maestria accademica
"Le Ragazze". Dietro a loro, Massimo di Cataldo con "Che
Sarà Di Me". Gianluca Grignani è sesto con "Destinazione
Paradiso", e addirittura decimo Daniele Silvestri con "L'Uomo
Col Megafono". Per sbancare davvero dovrà aspettare ancora 7 anni...
- 1996
Presenta Pippo Baudo
[con Valeria Mazza e Sabrina Ferilli], vincono immeritatamente Ron &
Tosca con "Vorrei Incontrarti Fra Cent'Anni". Elio &
Le Storie Tese, giunti secondi con "La Terra Dei Cachi", rivelano
come si sia trattato di una macchinazione discografica studiata per sottrarre
l'effettivo primo posto a loro. Scoppia lo scandalo delle classifiche truccate
e delle giurie inaffidabili. Umberto Bindi & i New Trolls arrivano
ultimi con "Letti", ma a giudicare dalla qualità delle canzoni
meriterebbero tutte il fondo classifica a pari merito. Federico Salvatore
propone "Sulla Porta" affrontando una tematica omosessuale: dietro
a tanti buonisti riscontri di critica c'è un mediocre 13esimo posto.
Tra i Giovani vince Syria con "Non Ci Sto", precedendo
Adriana Ruocco con "Sarò Bellissima" e Marina Rei
con "Al Di Là Di Questi Anni".
- 1997
Presenta Mike Bongiorno
[con Piero Chiambretti e Valeria Marini], vincono i Jalisse con
"Fiumi Di Parole". La gente li scambia per Meteore: in realtà
creano
un fenomeno vero e proprio, e tutti si ricorderanno indelebilmente di questo
incredibile 'one-shot'. Syria sfrutta la 'Regola del Promosso' e arriva puntualmente
terza con "Sei Tu". Non vince Patty Pravo, con la canzone
"E Dimmi Che Non Vuoi Morire" scritta da Vasco Rossi e data per
trionfatrice annunciata. Passa inosservata persino "Laura Non C'è"
di Nek, in attesa di essere sdoganata dalle classifiche di vendita
di tutto il mondo. Trash involontario per i Cattivi Pensieri con
"Quello Che Sento" e per i Ragazzi Italiani con "Vero
Amore". Arrivano a ridosso dei migliori gli O.R.O. con "Padre
Nostro" e Silvia Salemi con "A Casa Di Luca". Tra
le Nuove Proposte vincono Paola & Chiara con "Amici Come
Prima", ma si segnalano - benchè fuori classifica - Carmen Consoli
["Confusa e Felice"], Alex Baroni ["Cambiare"]
e Niccolò Fabi ["Capelli"].
- 1998
Presenta Raimondo Vianello
[con Veronica Pivetti ed Eva Herzigova], vince Annalisa Minetti con
"Senza Te O Con Te", sfruttando l'ancora vivido Effetto Jalisse.
Antonella Ruggiero, partita con i favori del pronostico, si inchina
a cotanto meteorismo e porta "Amore Lontanissimo" non più su del
secondo posto. Di tutto il resto rimane poco o niente: "Dormi E Sogna"
degli Avion Travel e "Lasciarsi Un Giorno A Roma" di Niccolò
Fabi. Tra le Nuove Proposte, a parte la Minetti che vince e Lisa
che arriva terza con "Sempre", è il vuoto pneumatico assoluto.
- 1999
Presenta Fabio Fazio
[con Laetitia Casta e Renato Dulbecco], vince Anna Oxa con "Senza
Pietà" tra i Big e Alex Britti con "Oggi Sono Io"
tra le Nuove Proposte. Un Fazio ben oltre i confini della banalità e le canzoni in gara addormentano letteralmente
il Festival, che perde ritmo ed interesse entrando in un buco nero di 3
anni di flop in termini di ascolti e, soprattutto, di vendite. Solo 14 i
Big in gara: la rivelazione è "Un Inverno Da Baciare" di Marina
Rei, coraggioso pezzo technopop che merita molto di più del 7mo posto
concessole. Arriva ultimo Massimo di Cataldo con "Come Sei Bella",
preceduto anche da Gianluca Grignani con "Il Giorno
Perfetto". Torna Nada con "Guardami Negli Occhi",
e si classifica 10ma. Tra le Nuove Proposte lascia perplessi la presenza
di gente che ha già all'attivo diversi successi: oltre ad Alex Britti, non
meritano la Serie B nemmeno Max Gazzè [8avo con "Una Musica
Può Fare"], i SoErba [10mi con "Noi Non Ci Capiamo"]
e Daniele Groff [5to con "Adesso"].
- 2000
Presenta Fabio Fazio
[con Ines Sastre]. Un'applicazione elastica di un regolamento già
di per sè discutibile regala la vittoria ai pur meritevoli Avion Travel
con "Sentimento", benchè fossero stati stroncati dalla giuria
popolare nella prima tornata di voti. Irene Grandi, la depredata
di turno, si ritrova così retrocessa al secondo posto con "La Tua Ragazza
Sempre" scritta da Vasco Rossi. Le canzoni che sigleranno il più
alto indice di vendite all'Ariston passano sotto silenzio: 13esima Mietta
con "Fare l'Amore" di Mango, e 11esimi i Subsonica con
"Tutti I Miei Sbagli". Ultimo è Umberto Tozzi con "Un'Altra
Vita". Sono finiti i tempi d'oro anche per Marco Masini, penultimo
con "Raccontami Di Te". Tra le Nuove Proposte vince Jenny B.,
che proviene da una serie di gloriosi trascorsi come prestavoce per progetti
di EuroDance [uno su tutti, Corona]. Canta la strappamutanda "Semplice
Sai". Dietro di lei i TiroMancino con "Strade". Andrea
Mirò è nuovamente quarta con "La Canzone Del Perdono" dopo
13 anni dal suo esordio. Sbarca a Sanremo anche il nuovo Frate Cionfoli:
si chiama Alfonso Maria Parente, e propone "Che Giorno Sarà"
giungendo sesto.
- 2001
Presenta Raffaella Carrà
[con Megan Gale e Massimo Ceccherini] e trionfa Elisa, che
fa incetta di premi e riconoscimenti al suo esordio in italiano con "Luce
[Tramonti A Nord Est]". Caterina Caselli segna l'en plein: tra i Giovani
vincono infatti i Gazosa, prodotti anch'essi dalla Sugar. Pessime le canzoni
in gara, e ad arrivare ultimi in questa lotta all'ultimo sangue sono i BluVertigo
con "L'Assenzio". Poco meglio fanno i QuintoRigo, penultimi
con "Bentivoglio Angelina", e i SottoTono, terzultimi con la
loro
"Mezze Verità" platealmente scopiazzata da "Bye Bye Bye"
degli 'N Sync. A Jenny B. non riesce di infilare il terzo posto come
da 'Regola del Promosso': con la lagnosissima "Sei Tu" arriva
soltanto sesta. Già scomparsi tutti gli altri partecipanti nella categoria
Giovani, a parte i Velvet [che si classificano 12esimi con "Nascosto
Dietro Un Vetro"].
- 2002
Presenta Pippo Baudo
[con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere], che torna a Sanremo in pompa
magna invocando una restaurazione di contenuti, qualità e vendite. Non si
capisce come mai, allora, possano vincere i Matia Bazar con "Messaggio
d'Amore", improponibile motivetto da balera che non smercia mezza copia.
La vincitrice morale è invece Alexia, alla quale non riesce di bissare
l'impresa di Elisa all'esordio in italiano: arriva seconda, ma all'atto della
proclamazione dei primi classificati il pubblico dell'Ariston commenta disgustato
sommergendo i Matia Bazar di fischi. Arrivano ultimi i
Timoria con "Casa Mia", riuscendo a fare peggio perfino
delle Lollipop con "Batte Forte", che in compenso rinfrescano
il mito di Sibilla regalando - specie nella prima serata - una performance
inguaribilmente stonata dal primo all'ultimo secondo. Si alza lo stellone di Daniele
Silvestri, che azzecca la coreografia giusta la sera della finale e
diventa il cantante italiano più trendy dell'anno con "Salirò"
[giunta però solo 14esima]. Tra i Giovani la spunta Anna Tatangelo con
"Doppiamente Fragili", ma a riscuotere il maggior successo è Valentina
Giovagnini con "Il Passo Silenzioso Della Neve", giunta seconda.
- 2003
Presenta Pippo Baudo con
Serena Autieri e Claudia Gerini, primo felice esperimento di 'non-vallette':
cantano, ballano e recitano senza prendere nemmeno mezza papera, e alla fine
risultano la sorpresa più gradita del Festival. Il resto è noia rafferma diluita
con un paio di brani di rottura [Maria Pia & SuperZoo ed Eiffel
65, entrambi immeritatamente 15simi nelle rispettive classifiche], qualche motivetto orecchiabile
dall'esito alterno [DolceNera, Luca Barbarossa, Bobby Solo
& Little Tony, Negrita], una spruzzata di arrangiamenti di qualità
[Giuni Russo, Lisa] e tonnellate di melassa nella più stereotipata
etica ed estetica sanremese. Crollano letteralmente gli ascolti, nonostante
la concorrenza si chiami "Sarabanda" o "Grande Fratello".
Il motivo? Risultati e canzoni sono talmente prevedibili che non vale davvero la
pena passare una settimana davanti alla televisione: non per niente vince Alexia,
data per favorita già dal giorno dopo la finale dell'anno scorso - per legittime
ragioni di rimborso -, davanti ad Alex Britti e alla rivelazione horror
Sergio Cammariere. Ultima è Iva Zanicchi. Tra i Giovani sbanca
DolceNera, mentre le Giurie Specializzate
finalmente insorgono all'unanimità: mai sentite proposte così sciatte ed insulse.
Interpretate, come aggravante, da gente che dovrebbe stare allo Zecchino d'Oro:
Alina arriva seconda unicamente in virtù dei suoi 12 anni, mentre
Verdiana -
forse troppo navigata con i suoi 16 - si deve accontentare della
medaglia di legno. Infine, è il Sanremo degli ospiti inutili pagati oro - con
i soldi dei contribuenti -: Sharon Stone intasca 300.000 €uro per recitare
una poesia da spam cibernetico, i comici [Panariello, Montesano
e Littizzetto] non strappano mezzo sorriso e l'ultima serata viene aperta
addirittura da Mike Bongiorno, rimasto probabilmente al trucco 12 ore
per transitare sul palco 3 minuti e mezzo. Arriviamo quasi a rimpiangere
le due - inguardabili - edizioni di Fabio Fazio. Almeno andavamo a letto due ore
prima.
Per leggere la cronaca completa del Festival 2003 con pagelle
e classifiche ufficiali clicca
qui!
- 2004
Presenta Simona Ventura
con Gene Gnocchi e Paola Cortellesi. Vince
Marco Masini [con "L'Uomo Volante"] e arriva secondo Mario
Rosini [con "Sei La Vita Mia"]. Ultimo
è Piotta con "Ladro Di Te". Dovrebbe essere il Festival dell'innovazione,
e invece ai primi posti della graduatoria finale troviamo puntualmente lagne
abissali
che hanno ragione di esistere soltanto 5 giorni all'anno. Neffa, ritenuto a furor di popolo il
grande favorito della vigilia con "Le Ore Piccole", arriva soltanto
nono; Mario Venuti, dato come possibile outsider con "Crudele",
è decimo - ma almeno porta a casa il Premio Della Critica -. Le edizioni del 1984
e del 1985, in confronto, sarebbero ancora oggi avanti di un millennio. Cadono
a picco gli
ascolti: dopo una prima, confortante serata si registra un tonfo epocale, culminato il giovedì in una imbarazzante sconfitta
contro il "Grande Fratello" - che, guardacaso, ospita i Ricchi E Poveri
e Rettore -. In effetti, la noia è mortale. Si salva la sola serata del venerdì,
l'unica capace di stuzzicare minimamente la curiosità di ascoltare i
concorrenti impegnati in cover riarrangiate di vecchi successi sanremesi
[ma nessuno che ricanti "Me Ne Andrò", "Sonnambulismo"
o "Madame"]. Sul versante degli ospiti, italiani
e stranieri, si raschia veramente il fondo del piatto: tutti quelli annunciati
danno forfait [pensare che solo tre mesi prima sembrava che dovesse addirittura
esserci Cher in gara], e dal cilindro dell'ultima spiaggia spuntano conigli
col catetere. Dustin Hoffmann -
noleggiato addirittura per due sere - e
Rupert Everett sortiscono come unico effetto quello di non volerceli
più trovare davanti nemmeno al cinema, prestandosi a siparietti ignobili aggravati
dal consueto ed inammissibile rapporto qualità/prezzo. Natalie Cole ricanta
per la 75milionesima volta "Unforgettable", mentre Lionel
Richie transita nel più sedimentato torpore senza lasciare traccia. A dire
il vero c'è anche Haiducii, numero uno in hit parade con "Dragostea
Din Tei", promossa addirittura da pseudo-Velina a pseudo-Profetessa: «Vedere
il Festival di Sanremo era l'unico spiraglio di luce che avevamo in Romania
durante il Regime Comunista». Peccato non poter dire noi la stessa
cosa durante il Regime Berlusconiano.
Per leggere la cronaca completa del Festival 2004 con pagelle
e classifiche ufficiali clicca
qui!
- 2005
Presenta Paolo Bonolis con Antonella
Clerici e Federica Felini. Vince Francesco Renga con "Angelo"
e si aggiudicano
i titoli di Categoria Antonella Ruggiero con "Echi d'Infinito", Nicky Nicolai
& Stefano di Battista Jazz Quartet con "Che Mistero È l'Amore",
Toto Cutugno & Annalisa Minetti con "Come Noi Nessuno Al Mondo"
e Laura Bono con "Non Credo Nei Miracoli". Nonostante la tanto
millantata «varieganza musicale» della vigilia,
il trend dominante continua a veder prevalere indisturbato il supermanierismo
strillato strappa-applausi [e straccia-tuttoilresto] che da anni titilla
la fregna intellettualoide della fantomatica Giuria Demoscopica.
Dall'ecatombe di brani con il più alto potenziale radiofonico e/o
commerciale si salva il solo Francesco Renga; gli altri - Velvet,
Paolo Meneguzzi, Dj Francesco, Alexia, Le Vibrazioni,
Paola & Chiara, Marina Rei - vanno
al tappeto uno dietro l'altro e/o non
riescono ad aggiudicarsi neppure una consolatoria vittoria di Categoria. I Giovani,
dal canto loro, sono sempre più gggiòvani e sempre meno giovani [29 anni
di media per La Differenza e Concido, 30 per Enrico Boccadoro
e Sabrina Guida, 31 per Max de Angelis]: si impenna il
numero di modelli che scimmiottano - non più solamente Giorgia, la Pausini
e Zarrillo - ma rimane sotterrato quello delle idee e della originalità. Gli ascolti record consacrano le scelte di
Paolo Bonolis, onnipotente/onnipresente deus ex machina che tutto dirige e tutto
s'inventa. In realtà, l'unica invenzione degna di tale nomea è la serata del
Venerdì, con le esibizioni remix delle canzoni rimaste ancora in gara, molte
delle quali perfino migliori di quelle originali. Tutto il resto gli viene
consegnato su un piatto d'argento [la morte di Alberto Castagna, la liberazione
di Giuliana Sgrena, il rientro in Italia della salma di Nicola Calipari] e a lui
non resta che addentarlo al volo con l'abituale fame di audience.
Sempre più inutili e strapagati gli ospiti stranieri: da Mike Tyson,
sdoganato
come «una bella persona», a Hugh Grant, che per 20 minuti non fa
neppure finta di dare un senso al suo stellare cachet; da Will Smith,
ridotto al ruolo di Martufello di turno, a Michael Bublè, ridotto a controfigura
di Mino Reitano. Non a caso, alla fine
dei 5 giorni sono in molti a pensare che la cosa migliore offerta da questo
55esimo Festival di Sanremo sia la canzone "I Bambini Fanno
Oh" dello sconosciuto Povia.
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- 2006
Presenta Giorgio Panariello con Victoria
Cabello e Ilary Blasi. Vince Povia con "Vorrei Avere
Il Becco" e si spartiscono i restanti titoli di categoria Anna
Tatangelo [Donne]
con "Essere Una Donna", i Nomadi [Gruppi]
con "Dove
Si Va" e Riccardo Maffoni [Giovani]
con "Sole Negli Occhi". Il Premio della Critica 'Mia Martini'
va invece a Carlo
Fava + Noa & i Solis String Quartet con "Un Discorso
In Generale".
È la peggiore
edizione dell'intera storia del Festival, sia in termini qualitativi -
non si
salva praticamente niente e nessuno, dagli autori ai cantanti in gara e dagli
ospiti alle scenografie - che
in termini quantitativi - share e numero dei telespettatori si prosciugano
toccando cifre ancora più umilianti dei Sanremo di Simona Ventura e Raffaella Carrà
-. Perfino platea e galleria, inquadrate dall'impietosa regia
di Paolo Baldì, appaiono per la prima volta a memoria d'uomo punteggiate di posti vuoti anche durante
la serata finale. Eppure, a sentire Panariello, è tutto «straordinario» [l'aggettivo
gli esce di bocca fino a 32 volte nella stessa serata], a cominciare dai
«progetti musicali» che lui e GianMarco Mazzi selezionano personalmente uno
per uno: tra questi, l'unico a destare un minimo sindacale di interesse pubblico
è
quello di Anna Oxa, peraltro presentatasi in veste di parodia di se stessa
ed eliminata dalla Giuria Demoscopica già alla prima tornata di voti, mentre
gli altri lasciano talmente indifferenti che non si riesce nemmeno a parlarne
male.
Come già nel 2005, le esibizioni più riuscite sono quelle del venerdì,
con le 12 canzoni dei Big rimasti in gara riarrangiate in versione 'duetto'
e puntualmente migliori di quelle originali. Purtroppo, però, nessuna di queste
viene poi inclusa nelle distribuzioni discografiche ufficiali nemmeno
in qualità di bonus track.
Qualche buonanima sostiene di aver visto
transitare per l'Ariston anche John Travolta, Orlando Bloom, Jesse
McCartney, Hilary Duff e Gavin DeGraw, ma l'ora tarda e i
tempi di permanenza dei suddetti 'artisti' sul palcoscenico fanno pensare si
sia trattato, piuttosto, dell'effetto collaterale di qualche allucinogeno assunto
in dosi eccessive per immaginare di essere davanti ad un qualunque Festival
degli Anni 80. Altro non succede o, se succede, viene completamente inghiottito
dalla noia e dalla mediocrità imperante.
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