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PAPAVERI E PAPERE FRULLATI IN SALSA ACIDA
Presenta Simona Ventura con Gene Gnocchi e una straordinaria Paola Cortellesi. Vince Marco Masini (con "L'Uomo Volante") e arriva secondo Mario Rosini (con "Sei La Vita Mia"): se in gara ci fosse stato anche Mauro Pausini si sarebbe classificato sicuramente terzo. Ultimo è Piotta con "Ladro Di Te". Dovrebbe essere il Festival dell'innovazione, e invece ai primi posti della graduatoria finale troviamo puntualmente canzoni che hanno ragione di esistere soltanto 5 giorni all'anno -e deo gratias che Morris Albert e Mietta precipitano almeno fino all'ottavo posto dopo essere stati addirittura secondi con "Cuore" (quello di De Amicis, al confronto, è uno splatter)-. Neffa, ritenuto a furor di popolo il grande favorito della vigilia con "Le Ore Piccole", arriva soltanto nono; Mario Venuti, dato come possibile outsider con "Crudele", è decimo -ma almeno porta a casa il Premio Della Critica-. Le edizioni del 1984 e del 1985, in confronto, sarebbero ancora oggi avanti di un millennio.
Crollano vertiginosamente gli ascolti: dopo una prima, confortante serata si registra un tonfo epocale (mai così in basso da quando Al Bano e Mino Reitano hanno capacità deambulatorie per salire a chiedere l'elemosina sul palcoscenico -in veste di concorrenti o di trombati-) culminato il giovedì in una imbarazzante sconfitta contro il "Grande Fratello" -che, guardacaso, ospita i Ricchi E Poveri e Rettore-. In effetti, la noia è mortale. Si salva la sola serata del venerdì, l'unica capace di stuzzicare minimamente la curiosità di ascoltare i concorrenti impegnati in cover riarrangiate di vecchi successi sanremesi (ma nessuno che ricanti "Me Ne Andrò", "Sonnambulismo" o "Madame").
Sul versante degli ospiti, italiani e stranieri, si raschia veramente il fondo del piatto: tutti quelli annunciati danno forfait (pensare che solo tre mesi prima sembrava che dovesse addirittura esserci Cher in gara), e dal cilindro dell'ultima spiaggia spuntano conigli col catetere. Dustin Hoffmann -noleggiato addirittura per due sere- e Rupert Everett sortiscono come unico effetto quello di non volerceli più trovare davanti nemmeno al cinema, prestandosi a siparietti ignobili aggravati dal consueto ed inammissibile rapporto qualità/prezzo. Natalie Cole ricanta per la 75milionesima volta "Unforgettable", mentre Lionel Richie transita nel più sedimentato torpore senza lasciare traccia. A dire il vero c'è anche Haiducii, numero uno in hit parade con "Dragostea Din Tei", promossa addirittura da pseudo-Velina a pseudo-Profetessa: <<Vedere il Festival di Sanremo era l'unico spiraglio di luce che avevamo in Romania durante il Regime Comunista>>. Peccato non poter dire noi la stessa cosa adesso, durante il Regime Berlusconiano.
Appunto: perchè l'unica innovazione
che questo Festival di Sanremo riesce veramente ad apportare è una radicale
contaminazione politica in quello che dovrebbe essere semplicemente un Circo
Equestre del Niente canoro e sociale. E la cosa provoca dapprima semplicemente
contrarietà, poi diarrea, poi sdegno, poi crisi di astinenza da cianuro e
infine 10milioni di nuove richieste di porto d'armi.
Non se ne esce: Tony
Renis imbandisce una manifestazione tristemente subliminale dove tutto è accuratamente
bollato ed approvato dal marchio di Governo (ad esclusione dei soli Gnocchi,
Cortellesi e Crozza), dove anche la ditta delle pulizie rischia di essere chiamata
al gran completo sul palco a dire quant'è bravo il nostro eroe, che culmina
in una perversa orgia oligominerale di 40 minuti -completamente privi di
ironia- tra lui, la Ventura e Celentano durante la serata finale.
• Plim
Plom! Messaggio promozionale: è tornato il CONCORSARIUM! •
Raccontaci
cosa hai fatto durante i 40 minuti dell'orgia oligominerale tra Tony Renis,
Adriano Celentano e Simona Ventura scrivendo a
community@bottomfioc.net
e
potrai vincere il video da rivedere tutte le volte che vuoi per recuperare ciò
che ti sei perso!
Tutte le segnalazioni pervenute verranno pubblicate
nella speciale pagina del Sondaggio a partire da lunedì 15 marzo.
Cominciamo noi: abbiamo (nell'ordine) iniziato a fumare, smesso di fumare, partorito con gravidanza isterica, guardato "Ben Hur" in slow motion per ben 3 volte, ascoltato a rovescio tutte le canzoni di Sanremo dal 1951 ad oggi e consumato un rapporto anale con un dualshock della Playstation2 durante una simulazione di guerra in Vietnam in modalità 'bombardamento a tappeto' (ha ringraziato anche il criceto che ci eravamo previamente inseriti per provare piacere durante la canzone di Adriano Pappalardo).
Il sistema di voto abolisce le
Giurie e mette le sorti delle 22 canzoni in gara in mano a telefonate ed sms.
I risultati statistici sono largamente inferiori alle aspettative: il vincitore
ottiene appena 300mila preferenze, mentre -negli anni 80- il Sistema Totip ne
registrava più di 2 milioni. Si dirà: ma all'epoca votavano soprattutto
le case discografiche. Perchè, col televoto no?
Piccolo suggerimento a chi
verrà nominato Direttore Artistico nel 2005 (ammesso che Sanremo esista ancora):
gli sms fateli pagare non
0.50, ma 6.40 €uro, esattamente come un cd singolo. Perchè altrimenti siamo
sempre da quel pero e da quel melo: chi poi vende i dischi, prima naufraga
perennemente in fondo alla classifica. Almeno così è come se il votante comprasse
anche il cd, e la cosa sarebbe finalmente legittima. Inoltre, istituite un 'controvoto',
in modo che ognuno possa votare non a favore della propria canzone preferita
(e se non ce l'ha?), ma contro quella che detesta di più, facendogli perdere
un voto altrui: così sì che ci divertiremmo e che saremmo invogliati a partecipare!
Classifica definitiva ufficiale 01.
Marco Masini - "L'Uomo Volante" |
Classifica definitiva di bottomfioc.net 01.
Danny Losito & Las Ketchup - "Single" |
Premi ufficiali della Critica: Premio 'Mia Martini' > Mario Venuti; Miglior Testo > Marco Masini e Omar Pedrini; Miglior Musica > Pacifico e Bungaro; Miglior Arrangiamento > Leonardo de Amicis con menzione speciale per la serata del venerdì; Miglior Produttore > Mario Ferrucci per DB Boulevard
Premi Speciali di bottomfioc.net:
L'IPERMERCATO DELL'IPERTESTO
il Festival di
Sanremo in real time di bottomfioc.net
- Menu della
casa
1ma
serata | 2nda
serata | 3za serata | 4ta serata
| pagelle definitive 5ta serata
il DopoFestival
di Sanremo di bottomfioc.net - Grigliata mista
(perchè è bello avere
pareri diversi e divertirsi a leggerli)
i
commenti e le pagelle della community di bottomaniaci
• LE PAGELLE DEFINITIVE DI bottomfioc.net DEL FESTIVAL DI SANREMO 2004 •
in ordine alfabetico
ADRIANO PAPPALARDO - "NESSUN
CONSIGLIO"
Bella tranvata: pensava (o sperava?) di stravincere e
invece non si è portato a casa nè la medaglia di legno, nè quella di ottone,
nè quella di carta di "For Men" con lo strillone <<Scolpisciti
un collo taurino imitando Renato Zero e Jo Squillo tre minuti
al giorno per una settimana>>. Ci fa rimpiangere "Ricominciamo". Altro da
aggiungere?
voto
[versione live]: 2
|
voto
[versione singolo]: 0
ANDRÈ - "IL NOSTRO AMORE"
Cioè:
che senso ha anabolizzare un'esibizione già di per sè piuttosto frustrante -dal
punto di vista del pubblico, naturalmente- con una crew di tabbozzi in Bmx che
piroettano sul palco senza altro motivo apparente se non che si sta avvicinando
l'Apocalisse? Sembrava fossero venuti per portarlo a fare la spesa al Lidl,
invece sono usciti di scena prima loro di lui. Purtroppo.
voto [versione
live]: 0
|
voto
[versione singolo]: 2
ANDREA MINGARDI (con THE
BLUES BROTHERS BAND) - "È LA MUSICA"
Tanta simpatia,
tanta genuinità, tanta sana caciara, ma -alla fine- tutto qui. La canzone è
di quelle 'Ah, però: carina! E chi se la ricorda più?' da riproporre con successo
alla Festa dell'Unità per tenere sveglio il pubblico, ma quanto a originalità
non brilla nè di luce propria nè di luce altrui. È che Mingardi è sicuramente
uno dei pochi concorrenti in gara a dimostrare ironia, e bisogna premiarlo
almeno per questo.
voto
[versione live]: 6
|
voto
[versione singolo]: 6
BUNGARO - "GUARDASTELLE"
Ommadonna,
che sensazione di immobilità. Una canzone nata per spalancare spazi pindarici
al di là di questo Festival si risolve in una (apprezzabile) imitazione di Lucio
Dalla che proprio non vuole saperne di dare una scossa, nè nella melodia nè
nell'interpretazione. Onesta archeologia sanremese, più che prevedibilmente
superpremiata dalla critica e dal pubblico del televoto. Bisogna che tutto cambi
perchè tutto rimanga com'è?
voto
[versione live]: 4
|
voto
[versione singolo]: 4
DANIELE GROFF - "SEI UN
MIRACOLO"
È un bravo ragazzo, e questo non glielo nega nessuno.
Ma se facesse uno sforzo per lasciare qualche traccia di sè che non sia soltanto
"Daisy" o l'etichetta di 'Oasis italiano' non ci guadagnerebbe un
po' anche lui, oltre a noi che lo ascoltiamo? Il giudizio complessivo è la media
ponderata tra il 6 dell'attacco strumentale e il 4 del resto della canzone,
ricominciando a sperare per il futuro.
voto
[versione live]: 5
|
voto
[versione singolo]: 5
DANNY LOSITO (con LAS KETCHUP)
- "SINGLE"
Se a Sanremo è passato da un qualche millimetrico
pertugio uno spiraglio di aria fresca, è soprattutto grazie a lui e alla sua
coerenza funky pop. Peccato che l'arrangiamento del singolo sia di una pochezza
sconcertante, rispetto a quello orchestrale (Las Ketchup a parte), risollevato
solo dalla versione remix di Double Dee, destinata a diventare un
tormentone.
voto
[versione live]: 8
|
voto
[versione singolo]: 6
e mezzo
DB BOULEVARD (con BILL
WYMAN) - "BASTERÀ"
Alla fine non gli abbiamo voltato le
spalle (proprio come implorava -sempre a Sanremo- l'allora vocalist dei Dhamm
Alessio Ventura, riuscito oggi nell'impresa di far sembrare i Dhamm perfino
i DB Boulevard), però quanta fatica, signori miei. Lo scotto del naufragio
delle aspettative che avevamo riposto in loro è stato svilente ("Point
Of View" sembra lontana secoli -nel futuro-): per fortuna nel singolo c'è
un remix stile JCA di Roy Malone. Perchè non hanno eseguito questo?
voto
[versione live]: 5
|
voto
[versione singolo]: 7
DJ FRANCESCO - "ERA BELLISSIMO"
Corona
una partecipazione sanremese di dubbio gusto (ed ancor più dubbio valore) con
la performance di miglior gusto che potesse fare: presentarsi sul palco a torso
nudo (all'01:05 della sera della finale -e 5 minuti dopo si è chiuso il televoto,
alla faccia delle pari opportunità rispetto a chi aveva cantato alle 21:15-)
e prendere l'intera platea per il culo. Non lo incenseremo mai abbastanza,
e per ringraziarlo gli abbiamo incredibilmente comprato il cd.
voto
[versione live]: 6
|
voto
[versione singolo]: 6
e mezzo
LINDA - "ARIA SOLE TERRA
E MARE"
Sarà la nuova DolceNera, osannatissima per una settimana
e dimenticata per il resto dell'anno? Chi lo sa. Per adesso, intanto, si è ripresa
con gli interessi ciò che Popstar le aveva tolto (ovvero la chance di andare
al Festival a cantare "Batte Forte"), e questo genere di rivincite
-chissà perchè- ci piacciono sempre. Da sottolineare il pessimo arrangiamento
della versione studio, pericolosamente meno trascinante di quello orchestrale.
voto
[versione live]: 7 |
voto
[versione singolo]: 4 e
mezzo
MARIO ROSINI - "SEI LA
VITA MIA"
Non è possibile. Fortunatamente non ha rischiato di vincere
(visto che ha preso più o meno la metà dei voti di Masini), ma il punto è che
non avrebbe proprio dovuto nemmeno andarci vicino. Per carità, stiamo parlando
di un 'pregevolissimo' prototipo di canzone melodica italiana che avrà fatto
contenti soprattutto i fan di Gigi d'Alessio. Ma stiamo anche
parlando del Festival di Sanremo del 2004, non di "Tales From The Crypt"
del 1950.
voto
[versione live]: 0 |
voto
[versione singolo]: 0
MARIO VENUTI - "CRUDELE"
Nei
Denovo era un ragazzetto cotonato sparuto e gracilino -ma con le idee musicali
già piuttosto chiare-. Oggi è l'unico personaggio per cui varrebbe la pena guardare
Sanremo anche a volume spento -ci guadagnerebbero anche molti suoi colleghi,
a ben vedere, ma nel loro caso per quel tanto spegnamo del tutto il
televisore-. E lui sembra saperlo perfettamente: scrive un testo bondage
e gli costruisce intorno un andamento sinuoso da squilibrio ormonale. Veramente
(veramente, veramente) strappamutanda l'edit della versione su cd.
voto
[versione live]: 6
e mezzo |
voto
[versione singolo]: 7
e mezzo
MASSIMO MODUGNO (CON GIPSY
KINGS) - "QUANDO L'ARIA MI SFIORA"
Il brano non sarebbe
neppure così malaccio -totale assenza di variazioni a parte-. Ma la pochezza
interpretativa a cui riesce ad arrivare Modugno ci fa quasi venire in mente
Nicoletta Braschi: sguardo un po' perso nel vuoto, rigidezza tombale, voce che
esce dal pomo d'Adamo anzichè dal diaframma. E, dietro di lui, 81 orchestrali,
una manciata di coristi e 2 Gipsy Kings che si agitano come quando calienta
il sol. Senza svegliarlo.
voto
[versione live]: 2 |
voto
[versione singolo]: 5
MORRIS ALBERT (con MIETTA)
- "CUORE"
Ci chiediamo solo una cosa: l'ultima volta che Mietta
era stata a Sanremo, nel 2000, aveva cantato "Fare L'Amore" (la
canzone in assoluto migliore di quell'anno). Dopodichè, sull'onda del successo, aveva
seguito un interessante percorso più elettronico e meno melodico. Perchè, di
grazia, ha deciso allora di rovinarcene il ricordo accettando di dare voce a
questa lagna stucchevole che, in confronto, "Vattene Amore" era
musica gabber?!?
voto
[versione live]: 2 |
voto
[versione singolo]: 0
NEFFA - "LE ORE PICCOLE"
Avrebbe
potuto concedersi di meno al labor limae, anche se a conti fatti -dopo alcuni
ascolti- comincia a convincere di più rispetto al primo. Certo, Sergio Caputo
con canzoni come questa era sempre arrivato in zona retrocessione e non si capiva
proprio in virtù di cosa lui, invece, avrebbe dovuto stravincere. Imperdonabile
nota di demerito al cd singolo: 2 tracce (di cui una strumentale completamente
inutile) di 2':18" a 6 €uro: è così che l'industria discografica intende
difendersi dalla pirateria? Il prossimo che si lamenta che la colpa della crisi
del mercato è di chi scarica da internet si dia una martellata sui denti da
solo.
voto
[versione live]: 6 |
voto
[versione singolo]: 0
OMAR PEDRINI - "LAVORO
INUTILE"
Rinnovato nell'appeal -sicuramente uno dei più gradevoli
dell'intera manifestazione- e nel sound, più soft rispetto ai tempi dei Timoria.
Rinnovato, ma purtroppo non innovativo: si libera dallo spettro dell'ultimo
posto di "Casa Mia" e strappa una discreta 15esima piazza, ma ci aspettavamo
più freschezza da un brano che veniva annunciato sui giornali <<alla Simply
Red accompagnato da immagini graffianti ed aggressive>>.
voto
[versione live]: 5 |
voto
[versione singolo]: 6
PACIFICO - "SOLO UN SOGNO"
Bisognerebbe
concedergli il beneficio di due voti distinti, uno per la canzone e uno per
la sua esecuzione. E l'escamotage del confronto tra versione live e versione
da studio, provvidenzialmente -per noi e per lui-, ce lo permette. Il pezzo
è davvero bello, anche a voler paventare che potrebbe finire dritto dritto
a fare da colonna sonora ai prossimi film di Ozpetek o di Muccino. Il problema
è che a Sanremo non si era mai sentito un interprete stonare così ingenerosamente
tutti gli acuti in tutte e 3 le esibizioni. Nemmeno le Lollipop.
voto
[versione live]: 0 |
voto
[versione singolo]: 7
PAOLO MENEGUZZI - "GUARDAMI
NEGLI OCCHI (PREGO)"
Ecco: ci è diventato simpatico. Non
chiedeteci il motivo (e non scrivete per insultarci: lo facciamo già abbastanza
da soli), ma dopo averlo stroncato a più riprese dai tempi di "In
Nome Dell'Amore", stavolta facevamo quasi il tifo per lui. Come personaggio
è sicuramente più sciapito e meno carismatico di Tiziano Ferro, ma dà l'impressione
di prendersi anche meno terribilmente sul serio. Chissà che non riesca a trovare
uno stile capace di non evocarne più il confronto, prima o poi.
voto
[versione live]: 6 |
voto
[versione singolo]: 7
e mezzo
PIOTTA - "LADRO DI TE"
La
canzone meriterebbe 2 (ci riporta addirittura alla mente "Gattomatto"
di Roberto Angelini, e questa non è cosa buona), ma dopo aver ascoltato la sua
versione di "Chi Non Lavora Non Fa L'Amore" ed il suo messaggio in
codice al Senatùr seduto in prima fila durante la serata di venerdì, dovremmo
dargli 10 ad honorem. Non da ultimo, pubblica il cd singolo con ben 5 versioni
-tra cui l'acappella, che è molto più utile della canonica karaoke-: massimo
rispetto. E stima.
voto
[versione live]: 6 |
voto
[versione singolo]: 7
SIMONE - "È STATO TANTO
TEMPO FA"
Giovane, sbarazzino Vasco Grignani jr. Che però, ahinoi,
scopiazza a mani basse l'inciso di "Sunday Bloody Sunday" senza nemmeno
cambiare la sfumatura di mezza nota. Quindi? Quindi d'accordo: meglio copiare
gli U2 che Zarrillo, ma meglio fare un piccolo sforzo in più e non copiare nessuno
dei due (dei 4, mettendoci anche Vasco e Grignani, per l'appunto). Rimandato
a settembre. O a marzo 2005.
voto
[versione live]: 5 |
voto
[versione singolo]: 5
e mezzo
STEFANO PICCHI - "GENERALE
KAMIKAZE"
Bravo. In parte anche coraggioso, in parte anche molto
ampolloso e retorico, ma bravo. Il giudizio complessivo vorrebbe essere anche
un 'adesso però svegliati, che sei giovane e non hai bisogno di generali e kamikaze
per lasciare un segno' di incoraggiamento. Ne abbiamo visti troppi, in 29 anni,
di Stefano Picchi bravi-e-promettenti che non sono mai più andati a parare da
nessuna parte.
voto
[versione live]: 7 |
voto
[versione singolo]: 7
VERUSKA - "UN ANGELO LEGATO
A UN PALO"
Una sezione di archi spettacolare, quella sotto il suo
ritornello. Che nell'edit in studio si è persa drasticamente. Perchè, caspiterina?!?
Ci ha fatto capire che la canzone in sè, senza l'orchestra, finisce annacquata
in un mare di stilemi 'alla Mogol/Gianni Bella' sicuramente dignitosi, ma decisamente
meno irresistibili. Comunque, ugualmente meglio lei di molti altri.
voto
[versione live]: 7 |
voto
[versione singolo]: 6
• i presentatori •
SIMONA VENTURA
Un'overdose.
Per quanto non ci stancheremmo mai di vedere la sua imitazione a "Mai Dire
Domenica", per disintossicarci da questa settimana sanremese ci toccherà
non vedere più "Quelli Che Il Calcio" per almeno 3 stagioni. Certo
che di strada ne ha fatta, comunque: solo tre anni fa il suo top-level erano
gli stacchetti a "Le Iene", e -quando passò alla Rai- in molti
non ci avrebbero scommesso un soldo di cacio. Quantomeno ci insegna che in televisione
c'è anche chi ci mette 20 anni a diventare il personaggio, e non
20 secondi a diventare un personaggio. Ampliasse il suo vocabolario
quando non butta l'occhio al gobbo, però, non sarebbe male. Dovessimo aspettare
altri 20 anni.
voto complessivo: 6
GENE GNOCCHI
Fortuna
che c'era lui (visto che Paola Cortellesi è stata ridotta a comparsa non appena si
è scoperto che era almeno 10 spanne sopra a tutti, cantanti compresi) ad
arginare da una parte lo straripamento verbale di Simona Ventura e, dall'altra,
la tedia invereconda del 99% di ciascuna serata. Non fa niente di nuovo da quando
ha lasciato "Mai Dire Gol", ma quello che fa lo fa più che bene. Ha
preso 60 milioni a serata: per quanto paradossale possa sembrare (c'è gente
che non li guadagna in una vita intera), viene da pensare che, se non altro,
se li è guadagnati. Non è certo colpa sua se c'è chi glieli ha offerti.
voto
terza serata: 7
e mezzo
PAOLA CORTELLESI
Fantastica,
straordinaria, e -più semplicemente- esattamente come ce la ricordavamo a "Mai
Dire Domenica". Purtroppo nessuno ne ha mai più sfruttato il geniale talento
come aveva saputo fare la Gialappa's, e in Rai sembrava destinata a diventare
la bella Cenerentola sempre più bella e sempre più triste -ci prudono ancora
le mani a pensarla insipida e anonima tra la Cuccarini e Morandi-. Le tre
canzoni che ha cantato sono state un capolavoro, e non c'è dubbio che se le
avessero concesso (anche solo per vedere l'effetto che fa) l'onore del televoto,
avrebbe letteralmente mandato in tilt i centralini. Grandiosa. Solamente Loretta
Goggi aveva la sua versatilità: auguriamoci che da ora in poi qualcuno se ne
accorga anche a viale Mazzini -e non la sbatta nell'angolo perchè fa ombra agli
altri-.
voto terza serata: 110
& Lode
•
il DopoFestival di Sanremo di bottomfioc.net
- Grigliata mista •
(perchè è bello avere pareri diversi e divertirsi
a leggerli)