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aggiornamento del 19.12.2005



:cosa sarebbe oggi il natale se le cose fossero andate diversamente:

 

Proprio quando ci eravamo convinti che "Voglia!" fosse il programma in assoluto più inutile della storia della televisione italiana, ecco arrivare "Il Bivio" a farci prontamente ricredere.
Una trasmissione che non ha ragione di esistere a priori: individuato un momento nella vita di una persona che ne ha cambiato radicalmente il corso degli eventi, gli autori s'inventano un'improbabile soap opera alternativa in stile "Sliding Doors" [raccontata da una impostatissima voce narrante fuori campo] per raccontare «cosa sarebbe successo se...». E allora?!? Chissenefrega di immaginare che il ragazzo diventato una drag queen di successo avrebbe invece potuto sposarsi - se solo non lo avessero licenziato dal suo previo posto di lavoro - con una gonfona camionista alcolizzata?!? Chissenefrega di supporre che la ragazza in carriera a cui avevano hackato il cellulare sarebbe potuta diventare - se solo, appunto, non glielo avessero hackato - la moglie cornuta e mazziata di uno yuppie rampante e senza scrupoli?!? E perchè, allora, non ipotizzare anche «cosa sarebbe successo se...» un prete fosse stato sgamato da un genitore mentre cercava di circuirne il figlioletto in sagrestia? Chissà: magari non sarebbe diventato prima Vescovo e poi Cardinale, o magari sarebbe diventato addirittura Papa per direttissima!

Casomai, se proprio in questo format dobbiamo trovare qualche minimo spunto di interesse, è unicamente il Natale a suggerircelo.
In teoria, infatti, stando alle Sacre Scritture [non agli scoop di "Dipiù" e "StarTv"], la stessa nascita di Gesù Cristo sarebbe dovuta andare ben diversamente da come poi è andata davvero. E qui sì che è lecito innescare un loop vorticoso di periodi ipotetici del terzo tipo che si mangiano la coda l'uno con l'altro: cosa sarebbe successo se a scaldare il Bambinello fossero stati un cavallo e un orso? E se i Re Magi fossero stati 5 - e tutti "Fantastici" -? E se quella notte ci fosse stata una nebbia pazzesca e nessuno fosse riuscito a vedere la cometa che annunciava la Natività?
Così la licenza di provare a cambiare il corso degli eventi ce la vogliamo concedere anche noi. E per eventi di ben più rilevante importanza di quelli raccontati da "Il Bivio"...


testo in collaborazione con Etrigan

 

Vuoi accompagnare la Sacra Famiglia in una magica avventura natalizia profetizzata da Isaia e disseminata di Bivi? Bene: per ciascuno dei versetti* che ti verranno proposti, scegli l'alternativa che ritieni più calzante con la situazione e leggi - o fattelo leggere dalla impostatissima voce narrante fuori campo del programma di Italia 1 - il «cosa sarebbe successo se...» corrispondente al colore ad essa associato.
Dopodichè, passa al versetto [e al Bivio] successivo. Pensa: con un pizzico di fortuna in più le cose sarebbero potute andare veramente così!
* Fonte: Isaia VII, 14-20 [www.bibbiaedu.it]

 

1. "14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele".

Se vuoi chiamare Gesù Bambino "Emmanuele" » leggi la parte BLU
Se invece ti sorge il dubbio che Emmanuele con due M sia un nome fallimentare per una millenaria campagna di marketing natalizio » leggi la parte VERDE

Durante la fuga in Egitto, Maria ingannava il tempo leggendo la "Bibbia commentata da Antonio Zequila e Amber Collins" allegata all'ultimo numero di "Chi". Le saltò subito all'occhio che il nome che Isaia aveva profetizzato per il suo nascituro era alquanto differente da quello comunicatole dall'Angelo dell'Annunciazione, sicchè, preoccupata, decise di interrompere il cammino ed entrare a sfogarsi nel primo Confessionale che trovò libero lungo la via.
Mentre il marito Giuseppe [non Lago, che purtroppo era già stato scritturato da un altro reality su un'emittente concorrente] le gridava da fuori che «
Delle Bibbie non ci si può fidare: sono tutte in mano alla Sinistra!», il Signore mandò a Maria un altro segno: Silvana Giacobini, che proprio in quel tempo stava spopolando con il suo divertente quiz di Natale "Diva O Donna?". Fu lei, compreso che il problema di Maria era una questione da "Diva & Donna", a intimarle di dar retta al Profeta Isaia, che ci aveva già visto giusto quando aveva preannunciato ai Freur di cambiarsi il nome in Underworld e a Prince in TAFKAP.
Mai decisione si rivelò più azzeccata. Meno di 2000 anni più tardi, infatti, il famoso cantante Lucio Dalla dedicò al Piccolo Redentore una canzone destinata a entrare nella storia del Natale: "25 Dicembre 1943". Il cui testo recitava «E ancora adesso che tutti vogliono un regalino / per le offerte dell'Iper mi chiamo Emmanuele Bambino»...

Durante la fuga in Egitto, Maria era indecisa sul nome da dare al frutto del suo seno: "Emmanuele" come aveva predetto Isaia, o "Gesù" come le aveva consigliato l'Angelo dell'Annunciazione? Certo, "Emmanuele" era più altisonante, ma non sarebbe stato troppo difficile da scrivere per i più piccoli che avessero voluto mandargli le loro letterine per chiedergli i regali? Effettivamente, c'era il rischio che potessero preferire la concorrenza - Babbo Natale - solo per una maggiore scioltezza di fonetica e per una maggiore familiarità con il nome [poi hai voglia a inventarti la promozione «Emmanuele Bambino moltiplica i tuoi doni!»].
Ormai prossima allo sconforto, si ricordò di aver visto sull'ultimo numero di "AstroLei" la pubblicità del famoso cartomante Giovanni Battista detto PierLuigi, specializzato in lettura dei piedi e problemi anagrafici, e decise di chiamarlo dal primo telefono a gettoni che trovò lungo la via. «Se vorrai che a Natale l'economia giri con te per almeno altri 2mila anni» - le suggerì Battista - «potrai chiamarlo Emmanuele, ma solo a patto che poi la gente lo conosca con il nome d'arte di Gesù. Hai presente Madonna?». E riattaccò.
Nonostante l'ulteriore dubbio insinuatole da quest'ultima domanda, Maria obbedì scrupolosamente a Battista, depositando all'anagrafe il nome Emmanuele e alla Siae il nome Gesù.

 

2. "15 Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene".

Se sei convinto che «panna e miele» siano la dieta più indicata per il Piccolo Redentore » leggi la parte BLU
Se invece preferisci che Maria disconfessi la Profezia e si inventi qualche altra ricetta » leggi la parte VERDE

In quel tempo, uno squadrone di legionari Kinder, dopo l'insuccesso del Duplo allo stracotto d'asino, giunse in Galilea alla ricerca di nuove idee.
I soldati s'imbatterono in un Frugoletto che si ingozzava gioiosamente di una strana mistura biancastra, vagamente rafferma, che a prima vista sembrava nutriente ma leggera. Proprio ciò che serviva loro per riconquistare il mercato dei dolci di Natale a discapito della Motta [che aveva creato il Panettone] e della Bauli [che aveva creato il Pandoro].
Avvicinatisi, chiesero al padre del Bambinello di cosa si trattasse: «È panna con miele» – rispose l'uomo – «Solo che con questo freddo s'è rappresa… Purtroppo stanotte il Bue e l'Asinello a microonde sono andati in corto circuito, e io non sono riuscito a farla tornare vellutata neanche aggiungendo 1/4 di albume idratante e due uova...».
I legionari Kinder, assaggiato il dolce, non ebbero dubbi: era torrone. Segnatisi la ricetta, tornarono di gran carriera verso casa, ma caddero in un'imboscata di legionari Sperlari, che sottrassero loro i preziosi appunti limitandosi ad aggiungere agli ingredienti segnati le mandorle, come aveva predetto loro il Profeta Pechino. Fu così che, secondo la tradizione, venne inventato il torrone moderno, il tipico dolce di Natale a base di panna, miele, 1/4 di albume idratante e due uova, che rimane morbido molto più a lungo rispetto alla versione primordiale suggerita del Profeta Isaia...

A furia di mangiare panna e miele, il piccolo Gesù cominciò ad accusare antiestetici problemi di sovrappeso. Non essendo ancora stato brevettato Dimapant, Maria si trovò costretta a portare il Bimbo in un centro Figurella per fargli fare un check-up completo. Qui, esperti nutrizionisti rigorosamente selezionati tra i migliori allievi dell'Università di Cucina "Dottoressa Tirone", intimarono alla donna di preparare al Piccolo Redentore cibi più sani e leggeri.
Trovandosi per le mani una immensa quantità di pesce [e di pane], Maria - aiutata ai fornelli da Giuseppe e dall'esperta Anna Moroni - si ingegnò con grande devozione e in 20 minuti inventò la Mousse di Merluzzo, una soffice spuma di pesce dentro cui intingere i crostini di pane.
Per questo, la Mousse di Merluzzo è oggi il piatto tipico di Natale: servita calda o fredda, è una pietanza della Madonna [cui Anna Moroni ha riconosciuto ogni maternità creativa, non essendoci traccia di fritto] che rinforza e scolpisce la struttura ossea senza appesantirla. Non c'è famiglia che non la cucini, accompagnata ai crostini - come da tradizione - o ad una fetta di pandoro o panettone. Dell'antica ricetta a base di panna e miele non si è più saputo nulla, anche se fonti beninformate ritengono sia alla base di molti shampoo e bagnoschiuma attualmente in commercio.

 

3. "20 In quel giorno il Signore raderà con rasoio preso in affitto oltre il fiume, cioè il re assiro, il capo e il pelo del corpo, anche la barba toglierà via".

Se stai visualizzando il Signore con in mano il nuovo rasoio Philips a rilascio graduale di gel emolliente » leggi la parte BLU
Se, al contrario, pensi che il Profeta Isaia [la cui sintassi sembra quella di un'intervista a un calciatore] non avesse le idee molto chiare » leggi la parte VERDE

Il giorno stesso in cui Gesù venne al mondo, come aveva predetto Isaia, il Signore impugnò il suo rasoio e trasformò il Re Assiro in Re Paul - poi diventato comunemente "RuPaul" secondo il dialetto del luogo -, ordinandogli anche di cantare "Don't Go Breakin' My Heart" per allietare il Piccolo Redentore [proprio per questo, "Don't Go Breakin' My Heart" è oggi il canto che apre la Sacra Cerimonia della notte di Natale in tutte le Chiese Cristiane del Mondo].
Impressionata dal gesto benevolo del Signore, Maria gli chiese allora di consegnarle il miracoloso strumento che aveva permesso la trasformazione del Re Assiro in una bambinaia, e decise di appenderlo alla parete della mangiatoia dopo averlo debitamente infiocchettato ed ornato in onore del lieto evento - la trasformazione del Re Assiro, naturalmente, non la Natività -.
Da allora, è giunta fino a noi l'edificante tradizione di salutare il Natale appendendo nelle nostre case un rasoio e decorandolo riccamente, a seconda dei gusti, con luci variopinte e candeline intermittenti. E riunendo tutta la famiglia a scartare i propri regali intonando "Don't Go Breakin' My Heart" esattamente lì sotto.

Purtroppo, per quanto Maria si fosse preparata all'eventualità della "Gran Rasatura" [come l'aveva ribattezzata "Dipiù" nel suo speciale curato dal famoso attore Max Parodi], il Profeta Isaia dimostrò di non essere attendibile e non avvenne nulla di ciò che aveva postulato.
950mila copie di "Dipiù" furono così riconsegnate in edicola da altrettanti lettori inferociti per la clamorosa bufala - essendo che, in quel tempo, i lettori sapevano ancora smascherare le bufale pubblicate da "Dipiù" -, e il suo direttore Sandro Mayer si ritrovò così costretto ad andare a vivere sotto un albero per il grave scandalo in cui era incorso.
Fu allora che il Signore, grazie all'intercessione di Padre Pio e Suor Mastena, si convinse della buona fede di Sandro Mayer e, vistolo in gravi difficoltà, decise di addobbare l'albero presso cui dimorava con luminarie calde e avvolgenti.
Ormai rinvigorito, il direttore tornò al suo antico lavoro e lanciò su "Dipiù" la moda dell'«Albero di Natale che riscalda il cuore» [con Diego Conte come testimonial] per sdebitarsi del miracolo divino.



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